Bagheria (Pa): Il tutto esaurito per il concerto-serata danzante in onore di Osvaldo Zotto

L’ 8 gennaio 2010 lasciava le scene del mondo a soli 46 anni Osvaldo Zotto,  grande ballerino e maestro di tango.
Ieri sera, alle 18, a Palazzo Aragona Cutò di Bagheria,  la Compagnia Tango Disìù   ha dedicato al grande Maestro nel primo anno della sua nuova vita ” TU, EL CIELO Y TU”, concerto di Tango argentino e siciliano  con Cinzia Forte (Voz), Silvia Frittitta (Voz y guitarra), Paolo Zarcone (Voz y guitarra), Giampiero Carollo (Pianoforte), Francesco Maria Martorana (guitarra de tango).
A seguire Milonga Osvaldiana.

Osvaldo Zotto, ballerino e maestro di tango, fratello di Miguel Ángel Zotto  grande ballerino e produttore di spettacoli è stato compagno di ballo e di vita di Mora Godoy, di Lorena Ermocida, e di Giselle Avanzi. In coppia con Guillermina Quiroga, dopo aver vinto nel 1989 il primo “Certamen Municipal Hugo del Carril”, entrò a far parte della celeberrima compagnia “TANGOX2”. Con la sua grande vena ironica – amara o gaudente, di volta in volta – Osvaldo Zotto si rese protagonista degli spettacoli “Noche de Tango” e “Perfume de Tango”, acclamati in Italia, Germania e Stati Uniti.
Osvaldo raggiunse un secondo brillante “esordio” quando nel 1997 con Lorena Ermocida fu convocato da Julio Iglesias per ballare sulle sue canzoni di tango. Sempre con Lorena Ermocida, invitati dall’Orchestra Sinfonica dell’Hollywood Bowl ballarono davanti a 50.000 persone, a Los Angeles.
La coppia fu ospite anche al festival “Buenos Aires Tango en France 2″, nel Teatro Nazionale Chaillot di Parígi, e parteciparono ai festival più importanti del mondo, quali quelli di Madrid, Sitges, Granada, Roma, Genova, Torino, Bologna, Amburgo, Hannover, Miami e Buenos Aires.

«Osvaldo Zotto e il suo Tango risiedevano a Palermo in Via della Vetriera – fra Kalsa, Magione e Piazza Marina – e ballavano Rosa Balistreri.

Il concerto di ieri sera, che si è trasformato in una vera e propria serata all’insegna del tango, con tanto di spettatori che hanno cominciato a ballare le note degli artisti locali, è stato un modo per ricordare il grande artista che aveva adottato la città di Palermo e i suoi usi e costumi.

Giusy Chiello

Redattrice- giusy.chiello@ilmiogiornale.org

Foto: Elisa Martorana

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