25 Aprile, Festa della Liberazione: “Ora e sempre Resistenza!”

«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.»(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 gennaio 1955)

Oggi 25 Aprile 2024: Festa della Liberazione, la Festa degli Italiani. Ma quale parte di Italiani? Quella che ha votato Giorgia Meloni o quella che non è andata a votare? La parte che dichiara apertamente di essere ANTIFASCISTA o quella che non pronuncia nemmeno la parola come se tutti quei combattenti, quegli uomini, quelle donne, quei ragazzi che hanno dato la vita per un ideale di giustizia, libertà e democrazia nel nostro Paese non fossero morti e la Resistenza non fosse che una storiella raccontata da certi comunisti per farsene vanto e tirar su insieme ai democristiani e ai socialisti una delle costituzioni più belle al mondo dove l’Antifascismo è la base della Costituzione stessa. E rivediamoli alcuni articoli della nostra Costituzione. Nell’Articolo 1 si legge, ad esempio che la sovranità appartiene al popolo, nell’articolo 3 si evince che tutti i cittadini hanno pari dignità. Nell’articolo 21 viene difesa la Libertà di espressione e di stampa, mentre l’articolo 40 ribadisce la libertà di sciopero, nell’articolo 49 si parla di pluralismo politico, insomma la nostra Costituzione sottolinea l’importanza della libertà degli individui, i diritti sociali e politici stillando antifascismo ad ogni articolo, cosicché anche il più stolto dei cittadini di questa nostra Italia possa capire che in questa Carta non c’è alcuno spazio per il fascismo. Invece…i fascisti sono già arrivati. No, non con il fez e i manganelli, sì effettivamente qualche manganellata l’hanno anche ampiamente data agli studenti Pro Gaza, ma quelli facevano parte delle Forze dell’Ordine ed erano per mantenere l’ordine pubblico e, tutto sommato, non possiamo lamentarci perché ancora possiamo riunirci alla luce del giorno, in più di tre, senza essere arrestati. Non è cosa da poco. Ma non basta. E’ fumo negli occhi. Perché i fascisti sono già arrivati, senza le camicie nere, le camionette e la repressione violenta ad ogni angolo di strada, ma noi non ce ne siamo accorti. E adesso viviamo in una “Democratura” come spiegava la scrittrice Michela Murgia, una democrazia fittizia, che ci conduce dritti ad una prossima dittatura ottenuta per di più con il voto democratico di una minoranza, ma pur sempre votante e valida per il tessuto politico del nostro Paese. E così, gli eletti intervengono a poco a poco nella società democratica che già cominciava a scricchiolare e con leggi, leggine, balzelli stravolgono, censurano, impediscono la libertà di opinione, i diritti delle donne sul proprio corpo, la libertà di sciopero e tanto altro. Camuffando la realtà e, a volte nemmeno troppo, pensiamo ad esempio ad un Ignazio La Russa che dichiara, fiero, di non essere antifascista tanto per citarne qualcuno. Cosa possiamo fare? Noi cittadini, spesso inermi, obnubilati, apatici? Mettiamola in atto noi, la Costituzione, andiamo a votare, non affossiamo per primi i nostri diritti sacrosanti, facciamolo svoltare il nostro meraviglioso Paese, una volta per tutte. Insomma, ripiombiamo nella Democrazia, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione e un dovere per tutti noi, facciamolo per i nostri figli e per i nostri nipoti eredi involontari di quello che lasceremo, lo dobbiamo a noi stessi, a loro e a tutti quei morti che ci hanno creduto in un’Italia libera dal nazifascismo, democratica, antifascista: “Ora e sempre Resistenza!” l’hashtag che non dobbiamo dimenticare mai.

Francesca Lippi

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