Top 3 paesi sostenitori della blockchain

 

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo sentito spesso parlare della tecnologia della blockchain e della criptovaluta come fenomeno. Le discussioni sull’argomento non si sono limitate a un gruppo chiuso di appassionati come talvolta accade, ma hanno coinvolto anche enti governativi.
A partire dal 2017, la maggior parte dei paesi più sviluppati ha cercato di tenere conto di tutte le innovazioni relative al cripto mercato e alla tecnologia del registro distribuito, in quanto si tratta di due tendenze in grado di migliorare la situazione finanziaria di un paese. Mentre alcuni stati come la Cina e la Corea del sud hanno preso una posizione di controllo per quanto riguarda il cripto settore – dichiarando guerra al bitcoin – altri si sono rivelati più progressisti.

Svizzera

 

All’inizio del 2018, il regolatore svizzero ha fatto un passo importante, volto al sostegno dell’ICO (in italiano Offerta di moneta iniziale). L’organo svizzero di vigilanza sui mercati finanziari FINMA ha emesso le raccomandazioni, osservando le quali, le neoimprese potranno ottenere supporto nella fase dell’avvio dell’ICO. In questa vera e propria guida si afferma che le aziende basate sulla blockchain devono sottostare alle regole KYC/AML, il che consentirà di sviluppare ulteriormente l’industria della blockchain e rendere quest’ultima ancora più trasparente ed efficace. Le regole, applicate caso per caso, mirano a prevenire rischi di riciclaggio, riporta Il Sole 24 ORE in uno dei suoi recenti articoli.
Inoltre, la Svizzera è conosciuta per il suo progetto Crypto Valley, con sede a Zugo. Grazie alla sua politica fiscale e alla vasta possibilità di utilizzo delle criptovalute come mezzo di pagamento, nella città si sono già registrati altri cripto progetti importanti, tra cui Status, Tezos, Bancor e molti altri. Inoltre, ricordiamo, che già nel 2017 FINMA aveva proposto di assegnare alle criptovalute lo status di valuta estera, rendendole in tal modo non soggette all’IVA.

Usa

Non sorprende che gli Stati Uniti rientrino nella nostra classifica, dato che si tratta di uno dei più avanzati e moderni paesi in termini di alta tecnologia, e della blockchain in particolare. Inoltre, negli Usa è presente la regione con la più alta concentrazione d’imprese high-tech. Ci riferiamo, ovviamente, alla Silicon Valley, che si trova a San Francisco. Molte di queste aziende si affidano alla blockchain, tra le più note troviamo Nucleus Vision, Civic, BitBounce e Rentberry.
Infine, vale la pena di ricordare, che gli Stati Uniti sono stati tra i primi a riconoscere alla criptovaluta lo status di denaro virtuale analogo a quello della moneta fiat. In più, in alcuni stati, come in Arizona ad esempio, tutte le tasse possono essere pagate comodamente in bitcoin, e comprare BTC è altrettanto semplice.

Danimarca

La Danimarca non è soltanto uno dei paesi più sviluppati, ma offre anche una qualità di vita molto alta, grazie anche all’adozione di nuove tecnologie. Si tratta quindi un paese che punta ad abolire il sistema monetario tradizionale, favorendo il passaggio completo a un’economia finanziaria completamente digitale.
Il paese non riconosce il bitcoin e le altcoin come mezzo di pagamento, in quanto non esiste nessun emittente, dunque nessuna delle valute digitali è soggetta a tassazioni. È vero che il governo danese ha emesso una serie di documenti che avvertono dell’applicazione di misure punitive nel caso delle speculazioni, ma è altrettanto vero che tutti i poteri di regolamentazione in materia vengono delegati all’Unione Europea, lasciando un ampio raggio d’interpretazione.

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