Non sparare sulla fantasia: cambia gioco. No alle armi giocattolo

 

L’educazione alla pace è anche legata ad una concezione nonviolenta del gioco.

E’ necessario preservare i bambini dal contagio della violenza, perché sono diffusi i giochi bellici, tradizionali ed elettronici. Merita di essere ripreso un progetto educativo nato dalla domanda di un bambino che un giorno chiese di cambiare la sua pistola in una colomba.

Il disarmo incomincia dai bambini.
Le armi giocattolo vanno raccolte e distrutte. La loro produzione va combattuta prima di tutto con l’educazione.
La poesia, il disegno, la musica, sono di aiuto alla elaborazione del progetto educativo nella scuola primaria.
Esemplare è la poesia di Bertolt Brecht, “I bambini giocano” e può servire ad ispirare il progetto didattico.

I BAMBINI GIOCANO

I bambini giocano alla guerra.
E’ raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E’ la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.

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