Latina: quando l’ottusità diventa codice amministrativo

Parco di Fogliano (LT) agosto 2010

 

Parco di Fogliano (LT) febbraio 2009

 

 

Parco di Fogliano (LT) agosto 2010

C’era una volta una pineta ….sì, a sinistra, lungo il viale di ingresso al Borgo Fogliano. Oggi il visitatore ammira uno spettrale residuo di tronchi rinsecchiti. Un anno fa sarebbe stato ancora possibile salvarla sottraendola, con un recinto, all’azione distruttiva dei bufali. Non è stato così! Nello stesso borgo c’erano una volta due caprioli … i bambini, e gli adulti, si fermavano stupiti dinanzi alla bellezza e vitalità di due creature che arricchivano, visivamente e pedagogicamente, questo angolo di ecosistema, vanto del territorio pontino. Ora non ci sono più. Invano I piccoli interrogano gli adulti sulla sparizione dei bambi. Che dire?Sono stati cacciati. Sono stati esiliati. Si sono comportati male. Sarebbe bastato mettere in sicurezza il corridoio di accesso alla voliera del recupero animali feriti, a salvaguardia dei collaboratori forestali. Anche un profano sa che nel periodo della fregola i caprioli diventano istintivamente più aggressivi! Già! Ma sarebbe stato troppo difficile! Un impegno eccessivamente gravoso! Il fatto vero è che ci vuole tutt’altro per gestire un patrimonio ambientale! Ci vuole passione. Ci vuole amore. Servono motivazioni. Qualità non previste nel bagaglio di competenze (!!??) degli amministratori del parco. Ma il significato reale di questo saggio amministrativo è ancora più tragico: la strategia dell’indifferenza grava sulla palude di una democrazia agonizzante. Nessuno di loro (pagati da noi cittadini) si sente in dovere o preoccupato di dare una sia pur minima, professionale e condivisibile motivazione a cittadini perplessi che trovano difficile comprendere le scelte di coloro ai quali hanno affidato loro il comune patrimonio naturalistico. Questa è l’asfissia progressiva del confronto civile su questioni di vitale interesse sociale perpetrata nel modo più subdolo: frantumando impunemente, e progressivamente, ogni minimo vagito di buon senso e di razionale discernimento. Questo è amministrare ottusamente. E non è il parco il solo ambito di simili virtuosismi.

Una riflessione su noi cittadini-utenti del Borgo Fogliano.

In questo periodo è consentita la pesca lungo il lago. Ci sono pescatori trafelati a gestire quattro-cinque canne da pesca contemporaneamente. Ma non è questo il problema. Nessuno chiederebbe ai pescatori di sorprenderci, come hanno fatto gli alpini che hanno lasciato Latina più pulita di quanto non lo fosse stata prima, ma pretendere, (da quella parte di loro che lo dimentica), di riportare a casa la propria immondizia, questo è doveroso. Sarebbe un esempio e un atto di rispetto per chi, con altrettanto diritto, desidera godere della bellezza del parco senza imbattersi in guanti, bottiglie di plastica, stracci per agguantare il pesce, polistirolo a confezione di ami, lattine, plastica, mozziconi di sigaretta, cartacce, ecc…Questa pretesa di rispetto per il comune patrimonio naturalistico, vale, ovviamente, per tutti noi, nessuno escluso! E’ amaro osservare l’indifferenza con la quale,troppo spesso, dimentichiamo lungo il lago ogni genere di rifiuto. È una doverosa scelta di comune responsabilità impegnarsi a non ridurre questo paradiso a fotocopia del nostro quotidiano squallore urbano!!!

Grazie per avermi letto Emanuela Verderosa

Un capriolo nel parco di Fogliano

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