Italiani ed extracomunitari: la lotta continua

Qualche tempo fa una nostra lettrice, ci aveva scritto lamentando una situazione molto incresciosa che si verificava a Milano nell’ambito lavorativo. Loredana, questo è il suo nome, ci diceva di essere stata in questi anni vittima di una discriminazionelavorativa: in pratica molte aziende valutavano più volentieri la possibilità di assumere stranieri per alcune mansioni, piuttosto che italiani.

Sarà vero?

Noi abbiamo voluto sondare in questo periodo, contattando i centri per l’impiego della zona di Milano e tutti, indistintamente, ci hanno risposto che dagli annunci non si evince la richiesta diretta verso gente che non sia italiana. “Poi che criterio di scelta utilizzino per assumere il personale noi non possiamo saperlo”. Queste le parole di un’addetta del centro per l’impiego di Milano di via Leonardo Da Vinci.

Nel frattempo, però, abbiamo ricevuto un’altra testimonianza.

“Si, è totalmente vero quello che ha scritto Loredana. Io vivo in un paesino del nord Italia vicino la Svizzera dove ci sono migliaia di italiani senza lavoro, e questa secondo me è la vera prova di xenofobia e nazismo. Nel paese dove vivo agli immigrati danno un sostentamento erogato dai servizi sociali dei comuni: ricevono il rimborso del 72% del canone di affitto,  580 euro di assegno sociale al mese, i loro figli non pagano la mensa scolastica, e infine sono i prima della lista per l’assegnazione delle case popolari. Io sono disoccupato da più di 50 mesi, e devo subire affronti del genere. Oltre ai sussidi, molti extracomunitari lavorano nelle case di cura per 20 ore settimanali a 480 euro al mese. Anche io farei questi lavori ma nessuno accetta la mia candidatura. A volte penso che  i nostri antenati che emigrarono in sud america e in sud africa e in molte altre parti del mondo sono stati più fortunati di noi che oggi viviamo nella nostra terra. Il nazismo e il fascismo che c’erano allora oggi sono ancora presenti: sembra una sorta di guerra fredda verso il popolo italiano.

Neo

Un’altra testimonianza di come le aziende italiane, in alcuni ambiti preferiscano dare lavoro agli extracomunitari, che molto probabilmente gli costano meno. E lo Stato? Come mai questa gente lamenta il fatto che gli immigrati hanno più sostentamento da parte delle istituzioni? Cercheremo di fare altri approfondimenti, nella speranza di dare uno spiraglio di luce a questi italiani che lottano per vivere contro un altro popolo di poveri.

Giusy Chiello

Redattore Capo       – giusy.chiello@ilmiogiornale.org

1 thought on “Italiani ed extracomunitari: la lotta continua

  1. brava Giusy: non c’è niente di più triste e deleterio delle guerre tra poveri, per cui ben venga questa corretta informazione che, sollecitando risposte da parte delle istituzioni, può sicuramente contribuire ad arginare il fenomeno. Tutti, italiani e non, hanno diritto ad un lavoro e ad un’esistenza dignitosa.

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