Il calo delle nascite è preoccupante. Lo afferma una professoressa di sociologia dell’Università di Zurigo.

Keystone / Gaetan Bally

­Il numero di matrimoni è in diminuzione, mentre quello dei divorzi cresce, e parallelamente in Svizzera si registra un calo delle nascite, secondo quanto evidenziano le più recenti statistiche ufficiali.Il calo della natalità è un fenomeno globale e anche la Svizzera ne è coinvolta. Secondo un rapporto dell’Ufficio federale di statistica (UST), nel corso dell’ultimo anno sono venuti alla luce circa 78’000 bambini nel Paese, con un calo di 1’800 nascite rispetto al 2023. A Zurigo, la città più popolosa della Svizzera, il calo è stato particolarmente marcato, attestandosi al 14%.Se il numero delle prime nascite è sceso di circa l’1,5%, la flessione è ancora più evidente per i secondi figli, con una diminuzione del 2,8%, e ancor di più per le famiglie con tre figli, dove la contrazione è stata del 3,6%. Secondo l’UST, questi dati indicano che molte famiglie stanno scegliendo consapevolmente di non allargarsi ulteriormente. In combinazione con un lieve aumento della mortalità, l’incremento naturale della popolazione – cioè la differenza tra nascite e decessi – si ferma a 6’300 unità, il livello più basso registrato da oltre cent’anni. Secondo la sociologa Katja Rost dell’Università di Zurigo, il calo dei matrimoni non rappresenta necessariamente un campanello d’allarme, poiché la società attuale riconosce e accetta forme diverse di relazione. Al contrario, la diminuzione delle nascite desta maggiore preoccupazione, in quanto incide direttamente sul sistema previdenziale e sul settore educativo svizzero.

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