“Desaparecidos #43”: lo spettacolo in prima nazionale a Calenzano (FI)

donna bendata e con le mani sporche di rosso davanti a un microfono

Desaparecidos #43, prima nazionale al Teatro delle Donne
A un anno dai tragici eventi di Ayotzinapa, lo spettacolo dedicato ai 43 studenti scomparsi

Sabato 26 settembre – ore 21,30
Teatro Manzoni – via Mascagni 18 – Calenzano (FI)

Biglietti: intero 13 euro; ridotto 10 euro (over 60, under 25, Coop, Arci, ATC); ridotti 5 euro (iscritti ai corsi di formazione)
Instabili Vaganti
DESAPARECIDOS #43
Acción Global por Ayotzinapa
drammaturgia originale bilingue Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola
regia Anna Dora Dorno
con ANNA DORA DORNO, NICOLA PIANZOLA, MARTA TABACCO

Segue l’incontro #Ayotzinapasomostodos: una questione di appartenenza

donna bendata e con le mani sporche di rosso davanti a un microfonoSi chiude sabato 26 settembre con la prima nazionale dello spettacolo “Desaparecidos #43” la rassegna AVAMPOSTI CalenzanoTeatroFestival organizzata dal Teatro delle Donne.

L’appuntamento, come di consueto, è al Teatro Manzoni di Calenzano (Firenze, ore 21,30, biglietti 13/10/5 euro, info e prenotazioni tel. 055.8876581).

Con “Desaparecidos#43” la compagnia di teatro contemporaneo Instabili Vaganti dà voce alla tragica vicenda dei 43 studenti di Ayotzinapa, in Messico, bruciati vivi e sepolti in una fossa comune per mano del narco-governo il 26 settembre del 2014, esattamente un anno fa.

Lo fa partendo dalla propria ricerca ed esperienza di lavoro a Città del Messico, dalle testimonianze e i racconti degli studenti messicani coinvolti nel progetto Megalopolis ideato e diretto dalla compagnia.

“Desaparecidos#43” vede in scena Nicola Pianzola, Marta Tabacco e Anna Dora Dorno, che insieme a Nicola Pianzola ha curato la drammaturgia e a cui è affidata la regia.

Lo scenario che ispira questo esperimento è la Piazza delle tre culture, meglio riconosciuta come Plaza de Tlatelolco, nota per il massacro del ’68, dove oltre trecento giovani vennero uccisi da esercito e polizia a pochi giorni dall’inaugurazione delle Olimpiadi di Città del Messico.

La storia si ripete, l’attenzione viene posta infatti sull’ultima strage messicana, su quel 26 settembre e i 43 studenti scomparsi dopo un fermo dalla polizia: i nuovi desaparecidos.

Una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti, immagini che mettono insieme più voci, quelle voci che ancora adesso si uniscono al grido “Todos somos Ayotzinapa!”. Un grido che continua ad animare le piazze di città del Messico e di molte altre città nel mondo, che rimarrà nei graffiti metropolitani e che si è diffuso attraverso il web con l’hashtag #Megalopolisproject43, invadendo la rete.

La formula per descrivere la realtà drammatica è quella del teatro, che la compagnia adotta con un occhio sempre puntato sui vari scenari del mondo, a partire da quelli di disagio e lotta, dove i diritti umani vengono usurpati e le diverse libertà limitate da imposizioni restrittive.

Indagando sul processo della globalizzazione in tutti i suoi aspetti positivi e negativi, infatti,  il lavoro della compagnia si concentra principalmente sulle grandi città, le megalopoli appunto, fonti inesauribili di esperienze urbane ideali per studiare, indagare, analizzare, e poi svolgere e diffondere un teatro sociale.

Da un’azione urbana, quindi dal basso, si ambisce al più vasto mondo del web, rendendo partecipi e non estranei ai fatti, abolendo il camuffamento, l’omissione e la censura. Odierna la tragedia e odierno il linguaggio con cui si porta in scena lo spettacolo, l’hashtag promuove una forma di conoscenza che arrivi ai più. Che tutti siano informati, poiché tutti siamo coinvolti.

Contemporanea anche la forma, un teatro fisico, fatto di materia recitativa, supporti di immagini e sonori, di diverse forme che coinvolgono il canto e melodie strazianti, cariche di pathos. Sperimentalismo teatrale che accompagna un’urgenza di riscatto, estremamente reale perché è volutamente messa in scena di questo orrore. Gli attori riportano gesti dirompenti di speranza e lotta che hanno infiammato e continuano a infiammare le piazze del mondo, il concetto è: chi semina odio raccoglie rivolta, la certezza che se “toccano uno” si fa torto all’umanità intera.

Al termine dello spettacolo segue l’incontro “#Ayotzinapa somos todos:  una questione di appartenenza”. Intervengono Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola della compagnia Instabili vaganti, Ruby Villareal, promotrice dell’appello #MexicoNosUrge, Alessandro Alfieri, saggista e critico teatrale per Persinsala.

No olvidamos!

 
Biglietti
Intero 13 euro; ridotto 10 euro (over 60, under 25, Coop, Arci, ATC);
ridotti 5 euro (iscritti ai corsi di formazione)

Info e prenotazioni
Tel. 055.8876581 – 055.8877213
teatro.donne@libero.itwww.teatrodelledonne.com

Prevendite
Circuito Box Office, tel. 055 210804 – www.boxol.it
Orario biglietteria teatro: dalle ore 18.00

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IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia
Sede operativa: TEATRO MANZONI
via Mascagni, 18 – 50041 Calenzano (FI)
055.8877213 – 055.8876581
teatro.donne@libero.it
www.teatrodelledonne.com

 

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