Come si diventa Life coach.

Il termine life coach è sempre più utilizzato nel linguaggio comune in quanto si tratta di una figura sempre più importante per affiancare molte persone nel risolvere i propri problemi per raggiungere quelli che sono gli obiettivi personali, lavorativi, sportivi e di altre tipologie. Prima di addentrarci nelle mansioni e competenze della figura del life coach e come si diventa, è bene fare un passo indietro per capire quando e dove è nata questa figura.

Dove e come nasce il life coach?

Le origini del coaching vengono fatte risalire alla fine degli anni 70 quando un maestro di tennis di nome

Timothy Gallwey, per migliorare le performances dei suoi atleti tramite l’autocorrezione degli errori e dei

comportamenti sbagliati, cominciò ad adottare un approccio maggiormente rilassato e focalizzato sul

raggiungimento dell’obiettivo cercando di distogliersi dal mero giudizio.

Negli anni 80 si cominciò ad utilizzare questa tipologia di approccio all’interno dell’ambito aziendale, grazie al lavoro di John Whitmore e Graham Alexander, per migliorare le performances delle figure che

lavoravano all’interno delle aziende stesse.

A partire dalla fine degli anni 80 diverse società di consulenza cominciarono ad applicare questo modello

per migliorare le performances dei manager e di altre figure di rilievo all’interno di aziende importanti e

multinazionali. Negli anni 90 il coaching, e di conseguenza la figura del life coach, cominciò a diffondersi

sempre di più negli Stati Uniti e di seguito in tanti altri paesi del mondo.

Come si diventa life coach?

Per diventare life coach in Italia bisogna subito specificare che non esiste un percorso standard da seguire o un corso di laurea specifico in quanto la figura stessa non appartiene ad alcun ordine o albo. La professione del life coach viene solo regolamentata dalla legge n.4 del 14 gennaio 2013.

Non è quindi necessario seguire un percorso di laurea, ma bisogna seguire un corso per diventare life coach presso una struttura di formazione dedicata: si tratta quindi di una libera professione che ha la facoltà di esercitare il proprio lavoro in maniera totalmente autonoma.

Il corso di formazione varia come numero di ore e prezzi a seconda dell’istituto che lo offre e generalmente si tratta di corsi che hanno una durata di almeno 100 ore minimo. Per quanto riguarda i prezzi si va da un minimo di 1.000€ per arrivare anche a quelli più costosi che si attestano intorno ai 5.000€.

Alcune delle scuole di formazione rilasciano alla fine del corso un attestato, altre no. L’importante non è

tanto l’attestato in sé, ma più che altro che si tratti di un corso di formazione che viene rilasciato da alcune associazioni considerate professionali ufficialmente quali ad esempio l’Associazione Italiana Coach Professionisti.

Dopo aver seguito il corso bisognerà aprire una partita iva per potersi cercare dei clienti e poter lavorare e fatturare. Non è detto neanche che si debba avere un ufficio a seconda della tipologia di clienti con cui si andrà a operare.

Nel caso il lavoro di coaching venga fatto nei confronti dei privati (persone come single, famiglie, etc) allora sarà necessario un ufficio per poterli ricevere e esercitare la propria professione. Se invece l’attività di coaching verrà svolta all’interno delle aziende con l’obiettivo di migliorare le performances di manager e delle sedi delle aziende stesse.

Per quanto riguarda i guadagni variano a seconda dell’esperienza (chiaramente un life coach alle prime

armi chiederà meno di una figura senior) e anche a seconda dell’ambito in cui si opera. Solitamente i life

coach che operano all’interno delle aziende guadagnano di più rispetto a quelli che lavorano in ambito

privato.

dipendenti, in questo caso si potrà anche non avere un ufficio in quanto l’attività verrà svolta all’interno

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