Bologna:La violenta e poi le lascia il numero di cellulare

 

 

 

Ma cos’hanno in testa certi uomini?
La stupra e le lascia il numero di cellulare… caso mai le fosse piaciuto e volesse ripetere l’esperienza.
Lui è un Mohamed qualunque, un marocchino di 31 anni emigrato e in attesa di regolarizzazione, lei una ragazza di 22 anni che vive a Bologna, dove si è consumata la violenza. Quando la giovane, scesa dall’autobus, si aprrestava a raggiungere il suo posto di lavoro, Mohamed l’ha aggredita alle spalle, trascinata sotto un ponte del fiume Reno e qui, lontano dalla gente, l’ha picchiata, minacciata di morte, spogliata e stuprata.
Un’ora di calvario e di paura, un’ora che sicuramente è sembrata interminabile e terribile, l’ora più lunga della vita.

Ma… nonostante la paura, il dolore e la prevaricazione l’epilogo è stato ancora più umiliante: Mohamed le ha lasciato un numero di cellulare… e già, perchè non ripetere la “bella” esperienza? come dire “Quando hai voglia di una botta chiamami!”.
Come se alle donne piacesse essere picchiate, essere prese con la forza contro la loro volontà. Così pensano certi uomini, dimostrando che il fatto di possedere un volatile li autorizzi a ragionare solo con quello e in funzione di quello. Così pensano certi uomini, che le donne sono puro strumento, ma nemmeno un giocattolo si tratta così male, è costato dei soldi, qualcuno ci ha messo del suo per fabbricarlo…
Sono cose che fanno paura, sono cose che scavano un solco sempre più profondo nel già difficile cammino dell’integrazione ed in quello, altrettanto difficile e per alcuni aspetti ancora solo di facciata, dell’uguaglianza.

Ah, il tipo è stato preso (per forza… con il numero di cellulare!) ed ha fatto qualche ammissione ma, concedetemelo, è una misera consolazione.

Fonte: blog Maskara

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