La legge bavaglio nega ai cittadini il diritto di essere informati


C’era da aspettarselo e Veronica Atzei lo aveva sottolineato, nel suo servizio sui mondiali di calcio, con una frase emblematica e, purtroppo, tristemente evocativa: ” l’Italia non è solo quella degli azzurri in campo” No. L’Italia è anche quella di chi sta a guardare in poltrona gli azzurri in campo ed è quella di chi sta in poltrona per manovrare l’opinione pubblica, i cittadini, l’elettorato, insomma la gente comune, quella che dalle poltrone, però, ad un certo punto si alza e non vi resta abbarbicata come qualcuno a noi ben noto. Intanto, neanche a farlo apposta, mentre tutti sono concentrati sull’inizio dei mondiali, ecco che ti arriva, zitta zitta, l’approvazione al disegno di legge che imbavaglia la stampa, bloccando le intercettazioni con la scusa della privacy…ma quando capiremo che, dove non c’è libertà di stampa, non c’è democrazia? E non dimentichiamo la sicurezza dei cittadini, per la quale, si batte tanto, teoricamente, il nostro governo. Quella dove la mettiamo, la tanto sbandierata sicureza del cittadino? Senza intercettazioni ambientali, come possiamo scoprire i traffici di Cosa Nostra, tanto per fare un esempio? E’ di qualche giorno fa, un edificante commento, uno tra i tanti, del nostro capo del governo : “Governare seguendo la Costituzione non è possibile…” E come dovremmo governare, secondo lei, presidente? “La storia è un movimento ciclico”, ha scritto Marcella Onnis, in un suo recente servizio, e anche questa frase risulta quanto mai evocativa, pensiamo, infatti, ad un capo del governo che si chiamava Benito Mussolini e ad un capo di Stato che era un re, non un presidente della Repubblica…ma questi sono solo dettagli, potremmo chiamarle quisquilie…
Francesca Lippi
Di seguito la notizia battuta da Adnkronos:
Roma – (Adnkronos/Ign) – Al centro il post-it con la scritta ‘La legge-bavaglio nega ai cittadini di essere informati’. La protesta del mondo dell’informazione per il sì di ieri al Senato al disegno di legge. Spataro: ”E’ a rischio la sicurezza dei cittadini”

Tutte le prime pagine dei giornali aprono o commentano con un editoriale il si’ del Senato al ddl intercettazioni. ‘La Repubblica’ fa la scelta piu’ eclatante: sotto la testata, una prima pagina bianca, con al centro il post-it con la scritta ‘La legge-bavaglio nega ai cittadini di essere informati’. Le ragioni di tale decisione viene spiegata all’interno, con l’editoriale del direttore Ezio Mauro.
Veste inusuale anche per la prima pagina de ‘La Stampa’, dove il bianco domina quasi per intero lo spazio della rubrica ‘Buongiorno’) del vice direttore Massimo Gramellini che spiega che anche la rubrica di Jena a pagina tre esce in bianco “per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni impedira’ loro di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume”.
Listate a lutto le testate ‘Il Fatto quotidiano’ e ‘L’Unita”. Quest’ultima da’ la notizia del via libera del Senato con il titolo ‘Approvata la legge bavaglio’ scritto tutto maiuscolo e con i caratteri in voga nel ventennio mussoliniano. ‘Il Manifesto’ commenta il tutto con un titolo da ‘comics’: ‘Senza parole’ con il personaggio di Vauro che si invola nei cieli neri della censura, preso al cappio dalla nuvoletta di un fumetto, appunto, senza parole. La protesta scavalca la carta stampata e anche Sky Tg24 e’ listata a lutto.
Intercettazioni: Spataro, e’ a rischio la sicurezza dei cittadini
Con l’approvazione, ieri, in Senato della legge sulle intercettazioni molte inchieste non si potranno pubblicare, ma nemmeno portare a termine seriamente. Lo ha affermato Armando Spataro, procuratore aggiunto della Repubblica al Tribunale di Milano, in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’.
“Con questa legge e’ a rischio la sicurezza dei cittadini e mi sembra una bella contraddizione – ha spiegato Spataro – tra cio’ che questa maggioranza ha sempre sostenuto, e cioe’ di voler mettere al centro dei propri programmi la sicurezza e quanto di concreto sta facendo, rendendo inutili le intercettazioni, che sono uno strumento indispensabile per la lotta alla criminalita’. Perche’ sia chiaro, tutti i crimini trarranno vantaggio da questa legge”.
“La norma piu’ devastante di quelle contenute in questa legge – ha aggiunto Spataro – e’ quella che riduce a 72 ore la durata delle intercettazioni telefoniche e mi sembra incredibile che solo aggiungendo 72 ore, in extremis, qualcuno abbia pensato di aver risolto il problema. Per una intercettazione bisognera’ disporre di prove simili a quelle necessarie per ottenere una condanna. Mentre le intercettazioni ambientali si potranno effettuare solo nel luogo in cui si sta commettendo un reato”. “Il dovere di noi magistrati – ha concluso – e’ quello di andare comunque avanti, denunciando l’incostituzionalita’ di norme come queste”.
Intercettazioni: Gasparri, spero alla Camera percorso in pianura
“Cosa accadra’ in terza lettura lo decide la Camera ma, e’ ovvio, mi auguro un percorso tutto in pianura: essendo l’ufficio di presidenza” del Pdl “composto da membri del Senato e della Camera, e’ auspicabile che si rispetti la posizione politica”. Lo dice il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, intervistato dal ‘Corriere della sera’ sul ddl intercettazioni approvato ieri dall’aula di palazzo Madama e che passa all’esame della Camera.
Gasparri ricorda i “contenuti migliorativi” inseriti nel testo al Senato rispetto alla prima lettura della Camera e sottolinea che “c’e’ un accordo politico approvato dagli organi di partito: consulta Giustizia e ufficio di presidenza”. Rileva, a proposito del finiano Fabio Granata, che “qualcuno insiste pervicacemente” ma “abbiamo piu’ di 400 parlamentari, ci possiamo permettere qualche posizione di dissenso. Sarebbe ipocrita negarlo ma sarebbe assurdo farsi condizionare da queste posizioni”.
Quanto allo sciopero dei giornalisti, Gasparri afferma che “sarebbe piu’ credibile se ci fosse una capacita’ della categoria di tutelare la deontologia professionale rispetto al ‘copia e incolla’”.

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