Venerdì e sabato “La morte di Ettore” in scena a Quartu S. Elena (CA)

Riprende con un estratto dell’Iliade di Omero, tradotta da Patrizia Mureddu, l’avventura quartese di Gaetano Marino e Isolateatro, tornati in città dopo quindici anni di assenza.
L’11 e il 12 aprile 2014, alle ore 20.30, Isolateatro porterà in scena a Quartu Sant’Elena, in via Danimarca n. 4, La morte di Ettore, tratta dal libro XXII dell’Iliade di Omero.
L’opera sarà interpretata da Gaetano Marino, che curerà anche il sottofondo musicale, ed è stata tradotta dalla prof.ssa Patrizia Mureddu, docente di Lingua e letteratura greca presso l’Università di Cagliari.
Ed è proprio lei a ricordarci l’origine di quest’opera e a collocarla nel contesto storico: «L’Iliade racconta di un evento reale, la guerra di Troia, che si concluderà con la distruzione della città per opera di una confederazione di popoli greci, forse l’ultima grande impresa prima della fine dei regni micenei, databile intorno al 1100 a.C. Sicuramente, in quegli anni non esistevano un alfabeto o dei materiali scrittori adeguati per registrare un testo poetico così lungo e complesso: per molto tempo, perciò, i fatti che diventeranno il nucleo del poema – tra i quali dovette avere un posto importante l’episodio cruciale dello scontro tra i ‘campioni’ dei due eserciti nemici, Achille ed Ettore – vennero raccontati e tramandati oralmente. Nel corso di questo processo di elaborazione, durato almeno tre secoli, si deve collocare l’attività di quel grande aedo di nome Omero che fu, secondo gli antichi, l’autore dei due grandi poemi.»
Un racconto antico che, però, mantiene intatta la sua attrattiva e sì, anche la sua attualità:«Radici tanto oscure e remote nel tempo spiegano perché il mondo che essi raccontano (e lo stesso modo di raccontarlo) ci può apparire estraneo, misterioso, duro. Ma proprio in questa diversità risiede gran parte del fascino di queste opere straordinarie, che hanno finito per rappresentare il principio ed il fondamento di tutta la nostra storia letteraria.»
Consapevole della delicatezza del suo ruolo, la prof.ssa Mureddu ha lavorato con grande rigore per preservare il più possibile queste caratteristiche letterarie e storiche: «La traduzione – integrale – del libro XXII dell’Iliade vuole fare i conti con questa realtà, a partire dal verso adottato, simile, per conformazione metrica ed estensione, a quello ‘canonico’ dell’epica greca e poi latina: l’esametro dattilico. Ripetizioni, uso sovrabbondante di epiteti, scelte lessicali rare o banali, digressioni, similitudini, tutto è stato fatto ‘transitare’, nei limiti del possibile, nel testo italiano: perché l’ascoltatore possa avere un’idea, anche se inevitabilmente parziale, del grado di suggestione e di coinvolgimento emotivo che la recitazione dei rapsodi era in grado di esercitare sul pubblico del tempo.»
Come annunciato circa due settimane fa anche su queste pagine, per Isolateatro si tratta di un nuovo inizio a Quartu, dopo quindici anni di assenza e di “migrazioni”, precisa Gaetano Marino, suo direttore artistico oltre che fondatore (nell’ormai lontano 1992). Tanto quindi l’entusiasmo dei protagonisti e tanta non può che essere pure la curiosità degli spettatori.
Spettatori ai quali giunge l’invito a sostenere la compagnia teatrale, che non riceve contributi pubblici, con una libera donazione (l’ingresso sarà, infatti, a cappello).