Un David di Donatello dedicato tutto alle donne e la Cortellesi incanta con il suo monologo

 

 

 

La 62esima edizione degli Oscar del cinema italiano, i David di Donatello, viene aperta con un monologo, da parte dell’attrice romana Paola Cortellesi, sulle discriminazioni di genere, sulle molestie e sui pregiudizi, partendo dai termini della lingua italiana.

Paola Cortellesi era candidata al premio come migliore attrice protagonista nel film “Come un gatto in tangenziale”.

Carlo Conti, conduttore della serata. Ha introdotto l’attrice ad aprire la cerimonia, sottolineando fin dal principio la tematica che l’edizione 2018 degli Oscar del cinema italiano avrebbe seguito per tutto il corso della serata: “Tutto dedicato alle donne, per le donne”. L’argomento di era già intuito nella stessa mattinata del 21 marzo 2018, quando i vari candidati avevano fatto visita al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al Quirinale, infatti, tutti gli attori, le attrici e i registi avevano indossato la spilla di “Dissenso comune”, la lettera firmata il primo febbraio scorso, da parte di 124 attrici contro le molestie di genere subite all’interno del mondo dello spettacolo.

Dopo il caso Weinstein, l’argomento principale attorno al quale gira tutto il sistema cinematografico è quello delle molestie, delle violenze sessuali sulle donne e sul fatto che tutto il potere giri attorno gli uomini, i quali ne abusano a loro piacimento. Anche in Italia è arrivata la protesta, che segue il filo di altre opposizioni come Time’s Up e MeToo; fondata dall’attrice italiana Asia Argento e la statunitense Rose McGrowan.

Paola Cortellesi, ha portato sul palco, degli Studios di Roma, un monologo che parte dall’analisi del linguaggio, nello specifico, da un elenco di termini: “è impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che nel maschile hanno il loro legittimo significato se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso. Cambiano radicalmente, diventano luogo comune. Un luogo comune un po’ equivoco. Che poi a guardar bene è sempre lo stesso, ovvero un lieve ammiccamento verso la prostituzione”.

Così l’attrice inizia ad elencare alcuni termini, per farsi capire meglio: “un cortigiano è un uomo che vive a corte. Una cortigiana? una mignotta. Un uomo di strada è un uomo del popolo. Una donna di strada? Una mignotta. Un uomo disponibile è un uomo gentile e premuroso. Una donna disponibile? Una mignotta. Un uomo con un passato. Un uomo con un passato è un uomo che ha avuto una vita non particolarmente onesta ma con una storia che vale la pena di raccontare. Una donna con un passato? Una mignotta. Uno squillo: il suono del telefono. Una squillo? Non la dico nemmeno”. E conclude l’elenco con: “Uno zoccolo è una calzatura da campagna. Una zoccola invece?”.

In un’intervista la Cortellesi, ha dichiarato, che, a dispetto di quanto si possa pensare, il suo discorso non proviene da una donna che vuole lamentarsi o che recrimina. L’elenco di termini, o sarebbe meglio chiamarle, ingiustizie verbali, è stato scritto dal professore, enigmista e esperto del linguaggio, Stefano Bartezzaghi.

Al monologo della Cortellesi si aggiungono altre attrici, come Jasmine Trinca, vincitrice del premio migliore attrice protagonista, che dice: “Brava, sei una donna con le palle” o anche l’attrice Claudia Gerini, che recita: ““Certo che anche lei però, se va in giro vestita così”; e molte altre attrici, candidate come protagoniste ai David di Donatello, che esclamano a gran voce “Te la sei cercata”, frase che, molto spesso, si sentono dire le donne, dopo aver subito una molestia fisica.

Il monologo viene chiuso dalla stessa Paola Cortellesi: “Però per fortuna sono soltanto parole. Certo, se le parole fossero la traduzione dei pensieri, a quel punto allora sarebbe grave. […] Ma se davvero le parole fossero la traduzione dei pensieri un giorno potremmo sentire affermazioni che hanno dell’incredibile. Frasi offensive e senza senso come queste” e la sala viene ricoperta da applausi.

Ilaria Filippini

Fonte: huffingtonpost.it

1 thought on “Un David di Donatello dedicato tutto alle donne e la Cortellesi incanta con il suo monologo

  1. Tutto questo lungo e appassionato post che Lei ha scritto parte da una premessa di fondo errata che ne inquina le buone intenzioni di fondo: ossia che poiché Di Maio è un incompetente il che è molto probabilmente vero allora si ritorni a votare per quelli di prima che sono dei gran figli di una mignotta ma almeno sono competenti. E” proprio qui l”errore. Si fa presto a dire “Vi affidereste mai ad un infermiere per farvi operare?. Obiezione imparabile: se non fosse che l”alternativa non è il grande chirurgo ma il macellaio. Che col chirurgo ha in comune solo il camice bianco.

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