RaccontOnWeb: “Il lungo viaggio” di Antonino Giuffrida
L’aereo volava spedito sopra le nuvole quando Federica, con la sua manina tremante, tirò la veste della madre e, subito dopo, i pantaloni del padre: – Svegliatevi, non manca molto per arrivare!
Gli occhi dei genitori si sgranarono in un’espressione di estrema meraviglia: la loro bambina, con la sua florida capigliatura bionda, sorrideva ed era felice. Il loro sogno di andare in America, a New York, stava per realizzarsi. Il padre guardò fuori dal finestrino; sospirò: era tutto come aveva immaginato.
– Da quando i miei sono morti, non abbiamo mai avuto tempo per una vacanza, – disse la madre, prendendo in braccio la figlia, – e finalmente eccoci qui, tutti e tre insieme. A Catania, troppi impegni ci hanno allontanato da quello che, in fondo, è il nostro vero scopo, ciò per cui vale la pena lottare e soffrire: viaggiare insieme alle persone che amiamo.
– Ci trasferiamo per sempre, mamma? – chiese Federica, interrompendo bruscamente il discorso della madre.
– No, solo per due settimane. Vero, Claudio?
Il marito vide negli occhi della moglie e della figlia una strana luce accecante; le loro labbra sorridenti tradivano una felicità insolita, assoluta, che lo rasserenava e lo agitava al tempo stesso. A un tratto, gli si schiarì la mente e ripensò agli ultimi istanti prima di addormentarsi; al fumo dall’ala destra, ai passeggeri che gridavano, all’abbraccio disperato della moglie.
– Forse di più, amori miei, forse di più.
L’aereo, nel frattempo, era giunto a destinazione. Federica strinse la mano alla madre, che la strinse a Claudio.
– Mamma, ma quest’aereo è diverso da quello che avevamo preso! – esclamò stupita la bambina. Poi, alzando lo sguardo davanti a sé, disse raggiante: – Guardate, ci sono anche i nonni! E hanno le ali!
Antonino Giuffrida
Di questo autore abbiamo già pubblicato il racconto “Il mio amico Bob”