L’angolo della poesia: “Primavera” di Emanuele Marcuccio
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La primavera non ha ancora intenzione di cedere il posto all’estate: ce lo dimostrano le altalenanti condizioni meteorologiche. Allora godiamocela e rendiamole omaggio con questi versi di Emanuele Marcuccio, poeta palermitano di cui vi abbiamo già proposto le poesie Fremere e Per una strada:
Primavera
Olezzo di primavera,
fresca, aurata:
ascolto lo stormir di foglie
e il gentil chiacchiericcio
di uccelli festanti.
Canta la primavera,
nel pianto d’un bimbo
c’è la vita
e la silenziosa calma.
Canta la primavera
su per le fronde
e per gli arbusti accesi;
per i ponti e per le valli
s’innesta un ardore infinito,
ricco di luminosa calma.
(5 ottobre 1999)
Per meglio comprendere l’opera – che l’autore racconta di aver scritto in auto, dopo aver sentito il pianto di un neonato – vi riportiamo il commento di Luciano Domenighini: «È una composizione sinestesica, di luce, di suoni, di profumi, in festosa mobilità. Notevole il distico “nel pianto d’un bimbo / c’è la vita”. Ma è interessante anche l’associazione sostantivo-aggettivo “arbusti accesi”.»
(Foto di Michele Porcu)
Il canto degli uccelli, la silenziosa calma e il pianto d’un neonato che annuncia la vita, mi hanno fatto sentire la primavera anche in ottobre. Poesia pubblicata nella mia raccolta “Per una strada”, sbc, 2009. Vi ringrazio 🙂