Mentana ed il tg obiettivamente soggettivo

Prima che prendesse avvio il nuovo telegiornale di La7 firmato Mentana, il direttore del Tg1, Minzolini, aveva dichiarato che la novità avrebbe danneggiato Mimun ed il suo Tg5. Quest’ultimo aveva ribattuto che, semmai, il nuovo concorrente avrebbe  danneggiato la prima rete nazionale. A queste affermazioni, l’interessato aveva fornito una risposta che ben può definirsi “da Mentana”: “Mi auguro di creare grane ad entrambi”.

E così è stato. Il suo telegiornale sta collezionando molti ascolti, a discapito dei concorrenti, soprattutto del Tg1. E che quest’ultimo stia attraversando un momento di crisi lo dimostrano non solo i dati auditel ma anche i fatti: qualche sera fa, ad esempio, per ben due volte, la Petruni ha chiesto al ministro La Russa, ospite in studio, di commentare alcune dichiarazioni rilasciate da Fini pochi minuti prima nel corso del tg di La7.

Mentana aveva promesso un telegiornale nuovo, non “allineato” con i governanti di turno ma – così come dovrebbe essere per questo genere di programma – finalizzato a dare un’informazione completa e corretta ai cittadini. Ebbene, basta seguirne una sola edizione per capire che nell’aria c’è davvero qualcosa di nuovo: il Mitraglia ha abbandonato lo schema classico del telegiornale (lancio asettico del servizio – servizio – lancio asettico del successivo servizio) per seguire un copione anticonformista: breve commento introduttivo al servizio – servizio – ampio commento conclusivo. Paradossalmente, però, l’impronta personale che, inevitabilmente, il direttore imprime alla notizia non rende meno attendibile, seria e completa l’informazione. Anzi, i servizi risultano più equilibrati, esaustivi e meno asserviti rispetto a quelli del Tg1 e Tg5. Forse la quantità delle notizie è inferiore a quella offerta da questi ultimi, però la qualità compensa questa carenza.

Unico neo è che anche Mentana ha dovuto piegare il capo al Dio denaro ed inserire in scaletta – come fanno i colleghi di Canale 5 – la “furbata” di lanciare la pubblicità poco prima della chiusura per poi, immancabilmente, una volta riavuta la linea, informare il pubblico che non ci sono notizie dell’ultimo minuto.

Chiaramente, gli attuali ascolti da record sono molto legati al fattore novità, ma Mentana è troppo arguto per non saperlo per cui, presumibilmente, non si cullerà sugli allori  e – si spera – si darà da fare per mantenere costante la qualità e la serietà delle informazione offerta.

Marcella Onnis

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