L’offensiva militare turca rischia di causare una catastrofe umanitaria

TOPSHOT - Smoke billows following Turkish bombardment on Syria's northeastern town of Ras al-Ain in the Hasakeh province along the Turkish border on October 9, 2019. - Turkey launched an assault on Kurdish forces in northern Syria with air strikes and explosions reported along the border. President Recep Tayyip Erdogan announced the start of the attack on Twitter, labelling it "Operation Peace Spring". (Photo by Delil SOULEIMAN / AFP) (Photo by DELIL SOULEIMAN/AFP via Getty Images)

Amnesty International ha denunciato il rischio che l’offensiva militare turca nel nordest della Siria abbia devastanti conseguenze sul piano umanitario e destabilizzi ulteriormente la regione.
“Le ostilità limiteranno l’accesso agli aiuti umanitari e porteranno la popolazione civile, già vittima di anni di violenze e di sfollamento, sull’orlo della disperazione“, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa.

“Per minimizzare l’impatto sulla popolazione civile delle loro operazioni militari, è fondamentale che le forze turche rispettino i loro obblighi di diritto internazionale umanitario. La Turchia deve assicurare che i civili in fuga dal conflitto possano trasferirsi in zone più sicure, anche all’interno del confine turco, per chiedere protezione internazionale“, ha aggiunto Struthers.
“L’offensiva militare è accompagnata da una durissima repressione del dissenso e dalle censura nei confronti dei media turchi. Sono stati eseguiti arresti e sono state aperte indagini, ai sensi delle leggi contro il terrorismo, nei confronti di chi ha criticato l’operazione militare“, ha aggiunto Struthers.
“Stroncare le critiche e minacciare di arresti e processi i giornalisti e gli utenti dei social media è inaccettabile, costituisce una violazione del diritto internazionale dei diritti umani e non farà sparire per magia la brutale realtà dell’offensiva militare in corso“, ha concluso Struthers.

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