L’ARCHIVIO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO

A Collegno una mostra espositiva e un incontro per rievocare le più significative tappe della Medicina e della Sanità Italiana.

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)

Con il termine delle vacanze sono riprese le attività culturali, proposte da  Enti istituzionali e da associazioni culturali e/o scientifiche. Tra queste, nello spazio espositivo d’arte di Collegno (Torino), è in corso sino all’8 ottobre la Mostra “Dai medici condotti al Servizio Sanitario Nazionle”. Una ricca rassegna che comprende strumentario medico e documentazione relativi al periodo dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla nascita del SSN, ossia a partire dal 1958 con l’istituzione del Ministero della Sanità (primo ministro Stefano Perrier), una evoluzione istituzionale completata con la Riforma 833/1978. Tutti i cimeli conservati in ottimo stato, testimoniano l’attività medica in molti casi pionieristica, considerando il periodo dei due conflitti mondiali, come ad esempio il trattamento di alcune patologie: dall’alienismo alla salute mentale (Legge 431/1968 e Legge 180/1978); ma anche la lotta alla tubercolosi, alla malaria e alla pellagra, patologia quest’ultima delle tre D: dermatite, diarrea, demenza. I documenti, riprodotti in grandi pannelli plastificati, richiamano alla memoria la nascita delle Leggi delle condotte mediche risalenti alla prima metà dell’800, la creazione del Mutuo Soccorso (ottobre 1948), come pure non meno interessante l’Inchiesta Agraria del 1878 a cura della Commissione medica coordinata da Agostino Bertani, reduce garibaldino; e ancor prima è stato istituito l’Osservatorio Medici dei Poveri a Torino risalente al 1710. La visita all’esposizione è proseguita con un incontro “rievocativo” di casi clinici trattati sempre tra l’800 e il 900, anticipati con la lettura descrittiva di alcune schede, e poi commentate dai rispettivi relatori: il prof. Marco Galloni, veterinario già docente all’Università di Torino, il dott. Franco Lupano, già medico di famiglia nel torinese, e dal dott. Antonio Macrì, già psichiatra nell’ex manicomio di Collegno, dismesso ormai da molti anni. Con la loro rievocazione e relativo commento si è voluto far emergere le potenzialità e le carenze (comprensibili) della Sanità italiana e piemontese in particolare, i cui pionieri hanno certamente contribuito a “sollecitare” sia il progresso dell’attività medica e chirurgica, sia l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).  

L’ASTUT

Dal 1992 l’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino raccoglie, custodisce, cataloga e valorizza il vasto patrimonio di reperti materiali presenti nell’Ateneo torinese (strumenti, arredi, carte, fotografie, filmati, etc.) utili per testimoniare la ricca storia scientifica dell’Ateneo torinese, e ciò in collegamento con gli Enti culturali pubblici e privati presenti sul territorio, oltre a condurre studi di carattere storico e scientifico. La prima mostra “Strumenti ritrovati” fece il suo esordio nel 1991 a cura del prof. Galloni, dando lustro al notevole patrimonio di strumenti e oggetti scientifici, da qui la nascita dell’ASTUT. «In pratica – si legge nella brochure – si cerca di realizzare la musuealizzazione  del presente a futura memoria; la gamma dei reperti che vengono raccolti è molto vasta e nuove tipologie si aggiungono continuamente». L’Astut organizza inoltre mostre tematiche con particolare attenzione alla presentazione di strumenti in situazioni simili a quelle operative, talvolta corredata da brevi filmati. L’aspetto organizzativo avviene per superare la logica del “cimelio”, e permette di collegare gli oggetti conservati con le ricerche, il lavoro e lo studio dei ricercatori del passato. Tutto questo ed altro ancora, in un percorso in itinere che, a mio avviso, sarebbe da sottoporre agli studenti di Medicina, Veterinaria e di altre Facoltà tecniche e scientifiche, ad “impulso e stimolo” per in confronto tra la Sanità dell’epoca e quella attuale, ivi compreso il coinvolgimento degli accademici e di conseguenza dei futuri clinici e ricercatori.

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