L’appello della polizia penitenziaria per le carceri

È record storico di detenuti (quasi 69.000) per le carceri italiane: a rinnovare l’allarme è ancora una volta la Segreteria Generale del SAPPE, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, da tempo impegnato a far conoscere all’opinione pubblica la reale situazione che gli agenti sono costretti a fronteggiare giorno per giorno.

Va detto, infatti, che del superamento della capienza regolamentare – quella che garantisce che un carcere funzioni correttamente, nel rispetto della Costituzione – ne fanno le spese anche i Poliziotti Penitenziari, carenti in organico di oltre 6.000 unità.

Così, lo scorso 22 settembre, in una conferenza stampa a Potenza, il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, ha lanciato pesanti accuse nei confronti dei politici “che hanno dato bella mostra del loro interessamento ai problemi del carcere in occasione dello scorso Ferragosto”, ma che ancora non hanno fatto nulla di concreto. E ha rincarato la dose, spiegando di aver “assistito alle solite denunce di una situazione insostenibile per i detenuti e qualche interrogazione parlamentare, ma se questo è l’unico risultato di una mobilitazione che ha avuto ampia visibilità mediatica, allora era meglio evitare quella passerella di celebrità, che ha generato molte aspettative nei confronti delle persone detenute e che ha sfruttato ancora di più il lavoro della Polizia Penitenziaria chiamata ad un lavoro straordinario che non verrà nemmeno pagato”.

Si rinnova, dunque, l’appello agli esponenti del mondo politico, affinché diano una risposta concreta ad una situazione ormai da tempo insostenibile. E lo facciano al più presto, perché “se questo settore è al collasso come i dati dimostrano ampiamente, significa che qualunque provvedimento a monte verrà avvertito in carcere solo dopo alcuni mesi”.

Silvia Onnis

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