Josep Ejarque: “Il turismo italiano è vecchio, improvvisato e non competitivo”

Il turismo italiano è vecchio, improvvisato e non competitivo

Da Report a Lucca, Josep Ejarque ha incontrato oggi gli studenti di Campus


“Che cos’è il turismo? E’ economia, e non deve essere nessun’altra cosa”. Ha sgombrato subito il campo da ogni dubbio, l’esperto in turismo e destination manager Josep Ejarque, che dopo l’intervento a Report di domenica sera (5 maggio) su Rai3 per parlare dell’arretratezza dell’Italia nella promozione turistica, ha incontrato oggi (martedì 7 maggio) gli studenti dei corsi di laurea in turismo triennale e magistrale di Fondazione Campus per l’ultimo incontro dell’anno dedicato all’orientamento professionale del Career Service.

Una platea attenta quanto colpita dal pragmatismo dell’esperto che ha lavorato al rilancio di alcune destinazioni europee come Barcellona e Torino, al momento impegnato nel rilancio di una città murata in Veneto, ha ascoltato parole dure sulla gestione turistica nel nostro Paese.

I professionisti del turismo in Italia sono improvvisati, e questo è un grande problema – ha argomentato provocatoriamente –. C’è sempre più bisogno di una formazione specifica sia degli operatori, sia di tutti i segmenti di economia e servizi toccati dal turismo, che deve sviluppare una sensibilità all’accoglienza. Il turismo di vecchia concezione è morto: il turista oggi cerca l’esperienza, e chi fa turismo è chiamato a guardare il mercato e costruire delle risposte, pena la non competitività. In Italia invece continuiamo a voler vendere solo ‘il territorio’ senza neppure preoccuparsi di come viene visto da fuori. Le colline marchigiane o toscane sono uguali per un tedesco. E per guardare la torre di Pisa, a un americano è sufficiente andare su internet. Non possiamo partire dalla considerazione di vendere quello che abbiamo, ma ciò che interessa al turista, capire dal mercato e partire da quello. E fare strategia. Il problema dell’albergatore, soprattutto quello italiano, è che è chiuso nel suo albergo. E non fa strategia: per lui la devono fare gli enti pubblici, che però tendono ad affidare il turismo a dirigenti senza professionalità specifica”.

E chiudendo il suo animato intervento, Ejarque lancia altre due stoccate: “Ad oggi, non c’è niente di meno sostenibile del turismo, ma dato che è uno dei motori più forti dell’economia, dobbiamo lavorare per cercare un equilibrio. Sul versante promozionale, in Italia siamo tanto arretrati che oggi, laddove il marketing dovrebbe essere al 70% sul web e il 30% su canali tradizionali, è ancora convintamente messo in atto in senso inverso”.

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