Isola di Gorgona: In scena “Ulisse e i colori della mente” uno spettacolo che dona forti emozioni

di Francesca Lippi
Stralci di un’ Odissea rivisitata- dal drammaturgo Gianfranco Pedullà e dai detenuti/attori della colonia penale della Gorgona- stralci di storie che si incontrano, come in un gioco dai mille colori e dai mille suoni, ove canzoni antiche e voci in controcanto, con i ritmi serrati delle percussioni e il vibrare gioioso del violino, si immergono in una poetica usata per narrare la sofferenza e il dolore di ognuno, calandosi in un affresco corale dove i quadri scenici si susseguono senza respiro, giocosi e provocatori, lasciando lo spettatore basito, poiché lì, in quelle performance vede se stesso: un naufrago smarrito e infine ritrovato. La commozione dilaga ed è impossibile arrestarla. E poi perché dovremmo farlo? Ormai essa è in movimento, ci attraversa tutti, perciò è giusto lasciarla fluire. Alla messa in scena di questo spettacolo che gioca con la Commedia dell’Arte e ai match di improvvisazione “fa un baffo” e passatemi lo slang, in questo teatro senza palcoscenico, immerso in una natura incontaminata e selvaggia, di fronte ad un mare che ci parla, cos’altro potremmo chiedere di più? Abbiamo incontrato alcuni detenuti/attori al loro debutto, i quali recitando con convinzione e talento innati, si sono sentiti finalmente liberi di esprimere se stessi e lo hanno fatto anche grazie alla musica, al canto e alla danza; mentre noi, prigionieri dei nostri schemi e delle nostre piccole certezze, li ascoltavamo e li guardavamo rapiti e grati di condividere, per due ore, quel gran senso di libertà e di voglia di vivere che essi ci hanno trasmesso e che forse avevamo perduto nei meandri della quotidianità, senza interrogarci sul vero valore della libertà. I detenuti, per la prima volta attori, hanno regalato al pubblico la loro anima vibrando con esso all’unisono. Al termine di questo “Ulisse e i colori della mente”, spettacolo di rara bellezza e che ha ricevuto ripetuti applausi, il protagonista- Ulisse/Abdullah, dirà: ” Sono un uomo, un vecchio, un bambino, una donna, sono io…” e questo io diventa noi. Chapeau.
LA SCHEDA
“Ulisse o i colori della mente” è un testo inedito scritto dal regista e drammaturgo Gianfranco Pedullà, insieme ai partecipanti detenuti/attori al laboratorio: lo spettacolo non è un’Odissea tradizionale legata alla nota vicenda del ritorno di Ulisse dalla guerra di Troia ma – pur mantenendo richiami al poema epico – un’odissea contemporanea, di un uomo di oggi nel mondo di oggi.
Il laboratorio “Il teatro del mare” è condotto da Gianfranco Pedullà, Francesco Giorgi e Chiara Migliorini all’interno del progetto Teatro in Carcere della Regione Toscana in collaborazione con la Casa di Reclusione di Gorgona.
L’INTERVISTA