In questo scempio quotidiano l’indifferenza è un ulteriore colpo inferto sul corpo delle vittime

Giulia Cecchettin

L’epilogo della povera Giulia Cecchettin era nell’aria da giorni. Sconvolge la violenza che continua a fare vittime tra le donne per mano di un uomo.
Gli uomini morbosi, possessivi, hanno già pensieri violenti, prima ancora di arrivare ad uccidere. La morbosità non va sottovalutata e non va trattata con superficialità. Essa è una patologia e come tale va presa seriamente e va curata.
Mi sgomenta che i genitori dell’assassino di Giulia abbiano dichiarato che il figlio era un bravo ragazzo, incapace di fare del male a una mosca. È evidente che questi genitori rappresentano un fallimento totale nel processo educativo e di relazione con il figlio.
Quello che più mi sgomenta in questa vicenda ed in tutte le altre, purtroppo con identiche dinamiche, è l’indifferenza delle persone che gravitano intorno alle vittime.
Genitori, sorelle, fratelli, parenti, amici, conoscenti, vicini di casa, tutti accomunati dallo stesso pressapochismo, dalla stessa superficialità, dalla stessa omertà, dalla stessa vigliaccheria. Dico una persona, che sia una, che non abbia sentito forte il dovere e l’istinto di proteggere questa ragazza, di aprirle gli occhi, di alzarsi in piedi e impedirle di andare ad incontrare, ancora una volta, il proprio assassino. Nessuno che abbia sentito l’obbligo morale di raccogliere i dubbi e i timori di questa ragazza e di aiutarla a denunciare.
Possibile che le donne non sentano dentro di sé la forza di prendere distanze nette da uomini morbosi e ambigui, ma continuano a mantenere legami tossici nonostante i tanti campanelli di allarme che hanno avuto?
Sarebbe ora che scendessero in campo, nelle scuole, gli psicologi e gli psichiatri, al fine di dare chiarezza e fornire strumenti ai giovanissimi, sin dalle scuole medie.
La paura non deve prendere il sopravvento sul coraggio. Alle donne dico di parlare, scrivere, denunciare la minima sopraffazione da parte di un uomo.
Alle persone che sono a conoscenza di confidenze da parte di amiche che subiscono violenza, dico di non rimanere in silenzio.
In questo scempio quotidiano, l’indifferenza è un ulteriore colpo inferto sul corpo delle vittime.
Giovanna Galasso

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