I “Sacri Miti” lucchesi nelle tele di Elisa Zadi

volto di donna

I “Sacri Miti” lucchesi nelle tele di Elisa Zadi

Inaugura questo sabato (5 luglio) l’esposizione alla Fondazione BML

 

I “Sacri Miti” lucchesi nelle tele di Elisa Zadi. Inaugura questo sabato (5 luglio) alle 18 nelle sale del Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7) Sacri Miti – Storie di uomini e santi”, la personale della giovane Elisa Zadi, che ha ricevuto anche il patrocinio della Regione Toscana. La Zadi è un astro nascente della pittura contemporanea italiana, nota per la sua instancabile ricerca della Verità attraverso l’autoritratto, che in questa occasione proporrà un importante ciclo di opere dedicate a personaggi storici e leggendari legati alla tradizione e alla cultura lucchese, reinterpretati per l’evento.

“In questa occasione Elisa Zadi propone una interessante galleria di dipinti, dove la sua stessa immagine ricorre spesso a modello, a voler indicare la volontà di immedesimazione e partecipazione alla vicenda terrena di quelle figure che, ancor prima di passare alla sfera sacra e alla dimensione del mito, furono soprattutto uomini e donne, pieni di vita e di passione.”, spiega il presidente della Fondazione BML Alberto Del Carlo.

“Con caparbietà e intuito, in una dimensione contemplativa e mistica, per questo nuovo importante lavoro Elisa Zadi si è fatta ancor più pellegrina nel viaggio estetico e ideale fra le vite di queste figure appartenenti alla gloriosa tradizione lucchese, per vivere le loro storie, le loro leggende, i loro gesti esemplari, universali e per questo immortali. Facendosi nutrire dalla bellezza di un contatto intenso e spirituale, la capacità di scavo introspettivo dell’artista si è stavolta diretta all’immedesimazione cosciente in ciascuna di queste vite, anime lucenti nel nostro ricordo, al fine di possederne l’essenza e rinnovarne la memoria alle menti e agli occhi degli uomini. In molti dipinti, strutturati come polittici e pale d’altare, l’autoritrarsi in veste di Santa Giulia, Santa Zita e Lucida Mansi, non è stato certo per provocazione o per autocelebrazione, ma per un intimo desiderio di identificazione nelle singole figure prescelte. Elisa Zadi ha così trasmesso il senso di profondissima ricerca interiore che l’ha spinta – come donna e come artista – a cercare, nel solco della tradizione iconografica, tracce vive di sé”, scrive di lei Marco Palamidessi, curatore della mostra.

A fare da accompagnamento alle immagini in mostra, saranno le suggestive note di “O crus ave”, il brano per baritono, coro e pianoforte composto da Francesco Cipriano, presidente dell’associazione Cluster. Il pezzo è stato registrato in Germania, interpretato dal coro tedesco “Lukas Cantorei” di Berlino e dal coro “Baralli” di Lucca, con il baritono Mattia Campetti, e al pianoforte il compositore, M° Francesco Cipriano.

Nel catalogo saranno presenti i testi di Marco Palamidessi, Elisa Zadi, Laura Monaldi, Roberto Milani, Francesco Cipriano, Davide Sallustio e del Sindaco di Lucca Prof. Alessandro Tambellini. La mostra resterà aperta fino al 27 luglio a ingresso libero, rispettando il seguente orario: dal lunedì al venerdì 15:30-19:30; sabato e domenica 10-13, 15:30-19:30.

Info: www.fondazionebmluccaeventi.it;  info@fondazionebmluccaeventi.it

 

ELISA ZADI

Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso la Scuola di Pittura del Prof. Adriano Bimbi; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come vincitrice della borsa di studio “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2008, 2009 e 2010 frequenta il Corso di perfezionamento per l’Arte Sacra, Fondazione Stauròs di San Gabriele a Teramo e a Foligno. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline pittoriche, iniziando la professione presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura, Arti Sacre e Liturgia” presso l’Università Europea di Roma. Nel 2013 e 2014 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna n°49 e 50, edito da Mondadori. Ha vinto vari premi nazionali ed internazionali fra cui nel 2013 il “Premio Occhi per l’Arte Contemporanea” a Ferrara, nel 2012 il “Premio Cromica per l’Arte Contemporanea” a Bibbiena e nel 2008 il “Premio Felice Casorati” a Torino. Fra le ultime partecipazioni espositive ricordiamo le mostre  personali ”Introspezioni: percorsi nella pittura” curata da Giovanni Faccenda presso la Sala del Basolato nel Comune di Fiesole; “Ascendenze: il gioco delle attese” presso la Galleria Nespolo Studio d’Arte 102 di Alessandria ; “Lo spazio abitato” presso Palazzo Chianini Vincenzi nel Comune di Arezzo a cura di Daniela Meli; “In rappresentazione” curata da Paola Vidari Coen, Teatro Cantiere Florida, Firenze; “Secretum” curata da Susanna Ragionieri, Palazzo dei Vicari, Scarperia (Fi). Fra le principali collettive segnaliamo “L’Arto Fantasma” curata da Enrico Crispolti, presso la Fondazione Vacchi di Siena, “Arie del paesaggio” curata da Francesco Martani ospitata dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Cà La Ghironda di Bologna e “Hills and heavens of the Mugello”, curata da Giuseppe Cordoni e ospitata dal Micheal Shimmel Center di New York. Attualmente vive e lavora a Firenze. Hanno scritto di lei critici, storici dell’arte, giornalisti, saggisti e artisti, tra i quali Rosella Alberti, Giuseppe Bacci, Adriano Bimbi, Marco Botti, Susanna Buricchi, Marianovella Carniani, Mons. Carlo Chenis, Giuseppe Cordoni, Enrico Crispolti, Lodovico Gierut, Giovanni Faccenda, Marco Fagioli, Luca Farulli, Lucia Fiaschi, Liletta Fornasari, Isabella Loqueforte, Aldo Frangioni, Marco Gallo, Anna Gallo Martucci, Adolfo Lippi, Filippo Lotti, Elena Marchesini, Francesco Martani, Daniela Meli, Roberto Milani, Sara Missorini, Laura Monaldi, Alessandra Morelli, Nicola Micieli, Marco Palamidessi, Daniela Pronestì, Matilde Puleo, Susanna Ragionieri, Claudio Rizzi, Enrico Ruggiero, Davide Sallustio, Silvia Scarpulla, Tiziana Tommei, Marco Tonelli, Sergio Vacchi, Paola Vidari Coen.

 

 

 

Nella foto, opera di Elisa Zadi intitolata “Dopo Freud” (2012)

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