I Giovedì della Poesia: “La Colonia Marina” di Bruno Guidotti

La colonia marina
“ Noi vogliamo tanto bene,
alla madre superiora “…
Cosi cantavamo, tenendoci
per mano e allineati per due,
mentre gioiosi andavamo
alla marina, attraversando
la profumata e grande pineta.
Di quella colonia, e di quel periodo
che vissi, ho ancor vivo
il ricordo; e forse il rimpianto.
La grande struttura, era posta
all’interno di una vasta pineta,
da cui si vedeva, al di là di una striscia
di strada, l’azzurro del mare,
che di esso, il vento ci portava il profumo.
Rammento il grande cortile, nel cui centro
troneggiava un grande veliero in cemento,
con tanto di alberi e vele, in cui
ci cimentavamo in fantastici giochi.
Ricordo l’obbligata ginnastica, le gare
alle corse, ai salti, alle pertiche,
in cui ci esaltavamo temprando
la mente ed il fisico acerbo.
Era giovane e bella, la nostra assistente,
e di lei ognuno ne era geloso, e lei sorrideva.
Nell’arenile, e nell’acqua, ci controllava
con occhi ed ansia di madre, e a noi si univa
alle grida e agli spintoni fra le onde schiumanti,
come mitica e meravigliosa sirena.
Della colonia ho ancor vivo il ricordo…
“ noi vogliamo tanto bene, alla madre superiora “
Un ricordo intenso lontano ma vivo del poeta che ci racconta il suo percorso in una colonia tra i suoi coetanei
Canti giochi risate tra il verde di una pineta e l’odore del mare belle descrizioni che il poeta generosamente ci regala
Sempre il mio sincero elogio
Molto commovente il tuo testo in una descrizione
minuziosa e struggente. Un ricordo d’infanzia ben descritto col rimpianto di un tempo lontano che fluisce inesorabilmente. Il mio elogio.
Bella la foto. Teneri ricordi misti a nostalgia. Fortunati i bambini che hanno vissuto quei momenti di vita. Esperienze che hanno formato gli uomini di adesso. Potessero vivere i bambini di oggi quei momenti fatti di giochi,risate, complicità e disciplina.
Mi sembra di ritornare indietro al tempo della colonia anche con un po’ di nostalgia Grazie Bruno per aver riacceso questo ricordo e complimenti come sempre
A metà tra poesia e racconto – prosa poetica, se vogliamo – un “amarcord” del tempo dell’ infanzia, al confine con la giovinezza, quando le maggiori seccature erano obbedire agli ordini di superiori e sottostare a certe regole.
Nonostante ciò, la vita era piacevole e spensierata . Bravo Guido.
Bella Questa Fervente Poesia , Nella Cui Narrazione il Bravo Bruno Ci Mette un’ Enfasi Che Non Ha Pari . È Vero , ,Paragonate ai Tempi Nostri , Sembrano Cose Talmente Scontate , Semplici e Non invidiabili , Che invece , Se Ci Riflettiamo Su , Si Capisce Che , Per i Partecipanti , Premio o Gratifica Più Grande Non Poteva di Certo Esistere .La Foto , Parla Già Lei Da Sola . Bravo Bruno .