I Giovedì della Poesia: “Il Pane e il Sangue” di Maria Nivea Zagarella

Ucraina-Foto Ansa
Il pane e il sangue
Fare la fila per il pane
è colpa
dove la guerra
spighe d’uomo trancia
e ai bimbi
il canto.
Ora che l’anno avanza
non sai se spiana
o inerpica la strada.
Di là dai muri frantumati,
in fiamme,
grigi incensieri fumano
di rovine.
Note biografiche
Maria Nivea Zagarella nata a Francofonte (SR) nel 1946, laureata in lettere classiche all’Università La Sapienzadi Roma, è stata ordinaria di italiano e latino al Liceo classico Gorgia di Lentini (SR), dove ha insegnato dal 1969 al 2004. Ha pubblicato in lingua: Assiomi 81 (poesie,1981); Sequenza (dramma sacro,1988); Variazioni (poesie,1989); La farfalla e il mare (poesie,1992); Jacopo notaro e il laicismo fridericiano (saggio,1994); La lanterna magica (racconti, 2007); Oltre l’isola (saggi, 2007); Dove volano i gabbiani (poesie, 2010); Sussurri (fuori giro) del tramonto (poesie, 2013); Elzeviri (articoli, 2014); Tra rigore e passione – Interventi di critica militante (elzeviri, 2018); Eredità (poesie, 2019); Il tesoro di Rosanna e Francesco (racconto illustrato per ragazzi, 2019).
In dialetto siciliano: Mbò Larimbò (La Sagra dei misteri, sacra rappresentazione bilingue e Lumiricchi, poesie,1996); Scacciapinzeri (poesie, 1999); Memoria e Strammarii (poesie, 2005); U rologgiu re nichi (poesie, 2010); Forajocu a la cuddata (poesie, 2013); La puisia di Maria Nivea Zagarella/The Poetry of Maria Nivea Zagarella (A trilingual anthology, Sicilian/Italian/English), New York, 2017; Scacciapinzeri (traduzione in spagnolo, Universitad Nacional de Rosario, Argentina, 2018); Ncuntràiu lu mari (poesie, 2019).
I numerosi articoli e saggi critici scritti dal 2002 al 2021 editi in volume o sparsi su vari periodici, anche online, riguardano autori stranieri, italiani e siciliani in lingua e in dialetto. Dal 2006 collabora con la pagina culturale del quotidiano La Sicilia di Catania. Il dramma sacro Sequenza è stato rappresentato in scuole e circoli culturali e radiodiffuso da RaiDue.
Questa poesia la sento mia. Nella sua schiettezza e, quasi, lapidaria semplicità. Mi piace talmente tanto che mi rammarica non averla scritta io. L’importante è che sia stata scritta. Bellissima. Complimenti