I FLUIDI RACCONTI DI ADELINA MAURO

Una recente pubblicazione che valorizza l’esistenza umana attraverso i suoi protagonisti

di Ernesto Bodini (giornalista e critico d’arte)

Di tanto in tanto le proposte letterarie, anche le più semplici per tema e stile espositivo, contribuiscono a portare un po’ di quiete nel nostro animo oltre a migliorare, là dove c’è bisogno, la nostra capacità interpretativa, così come la nostra sensibilità nell’entrare nei drammi umani. È quanto, a parer mio, può avvenire leggendo i racconti della scrittrice e giornalista Adelina Mauro con il titolo di Un infinito mare carminio (Ed. Michelangelo 1915; pagg. 139). Una trentina di storie brevi ma esaustive, tra il vero e il fantasioso le cui trame ci riportano a considerare drammi umani, vicende di vita vissuta i cui protagonisti rispecchiano talvolta antiche tradizioni e tal’altra la rincorsa alla emancipazione. Amori, amicizie, malattie, conflitti interiori ed affettivi in un continuo alternarsi in cui la parola, la gestualità e i propositi lasciano spazio per una vita migliore… sia pur di fronte a situazioni spesso legate a culture ancestrali, ma che mai tradiscono la realtà dei nostri tempi attuali. I dialoghi tra i protagonisti, che l’autrice ben evidenzia con un realismo toccante e poco fantasioso, caratterizzano ogni loro esperienza senza trascurare il più delle volte i concetti di amore, fedeltà, fraternità in cui la famiglia sembra essere il nerbo portante il più delle volte per una felice conclusione delle vicende. Sono racconti, come ripeto brevi, ma fluidi proprio come si conviene ad una penna (mouse) non solo dalle evidenti basi didattiche, ma soprattutto per quella “scorrevolezza” che parte prima dal cuore tanto da risaltare la figura umana e il valore della sua esistenza, in cui il relazionare domina proprio in ogni racconto. Insomma, un mare infinito di buoni sentimenti che fanno onore non solo alla stessa autrice, ma anche alla letteratura che tutti noi dovremmo amare e trasmettere alle nuove generaziomi; tutto ciò rientra in quel “modus vivendi e operandi” che è la pura narrativa, simbolo di rinnovate libertà e di nobiltà d’animo. E di questo, oggi ne abbiamo sempre più bisogno. Impariamo, dunque, ad avvicinarci alle semplici e comprensibilissime letture come l’opera di Adelina Mauro; abituiamoci a comprendere i pensieri e i comportamenti dei suoi protagonisti che sono (o potrebbero essere) anche i nostri: non meri attori, ma vere figure umane del saper vivere, in un modo o nell’altro. Veri e propri navigatori in quell’infinito mare carminio… in cui non si può annegare se si vuole dare un senso concreto alla propria esistenza!

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