Emilio Fede asserragliato nel suo ufficio: «Lascio il Tg4, non lascio Mediaset»

«Sono vittima di uno sporco complotto…. C’è la mano di Confalonieri, è lui che l’ha architettato e portato a segno». Altro che licenziamento in tronco. Emilio Fede, 81 anni il prossimo 24 giugno, commenta così la vicenda della valigetta con 2,5 milioni di euro che avrebbe portato in una banca svizzera e che sarebbe stata rifiutata dall’istituto di credito. Una «balla colossale», dichiara il direttore del Tg 4 che definisce il divorzio da Mediaset come un golpe, e la prova è il fatto che tutto è successo proprio mentre Silvio Berlusconi «è alla partita». «Non ci credo ancora – si sfoga Fede -, ora voglio sentire il Cavaliere per avere una spiegazione».

Anche perché, dice il giornalista, «Io sono il Tg4: quella è la mia vita. Mi avevano offerto un settimanale, ma avevo chiesto che slittassimo di qualche mese». «Io gli ho detto: fatemi arrivare all’autunno, poi vi lascio il Tg4 e mi candido alla Camera con il Pdl, perché con Berlusconi sono già d’accordo…».

«Non ho nulla da dire – aggiunge, asserragliato nel suo ufficio -: Lascio la direzione anticipatamente sì. Lascio Mediaset? Credo di no».

Fine di un’era
Intanto, però, una cosa è certa. Queste dimissioni forzate sono il segno tangibile della fine di un’era, durata quasi un quarto di secolo. Un cambiamento epocale nella storia del Tg4, sottolineata anche dalla stessa Mediaset in una nota ufficiale. Il cambio alla direzione del Tg4 – con il passaggio di testimone a Giovanni Toti – è stato attuato «in una logica di rinnovamento editoriale della testata». L’azienda «ringrazia» inoltre Fede «per il lavoro svolto in tanti anni di collaborazione e per il contributo assicurato alla nascita dell’informazione del gruppo».

Il tg-show
È il 1989, quando Emilio Fede approda in Fininvest, e stringe forti rapporti con Berlusconi diventando direttore di Video News. Conduce e dirige Studio Aperto (Italia 1). Nel 1992 – il suo «anno d’oro» – per primo dà l’annuncio in diretta dell’attacco americano a Baghdad e della cattura dei due piloti italiani Bellini e Cocciolone.

Ed è sempre l’anno di Mani pulite che lo vede protagonista dei collegamenti gag con l’inviato al palazzo di Giustizia di Milano, Paolo Brosio. Famoso anche per i suoi «fuori onda», trasmessi e ritrasmessi da Striscia la notizia (che condurrà nel 2005 per una puntata in sostituzione di Iacchetti) in cui perde le staffe e si arrabbia con giornalisti e tecnici del Tg4, Fede ha sempre cercato le luci della ribalta. Riuscendo persino ad entrare nella casa del Grande Fratello vestito da Babbo Natale.

Lo «stile» di Fede
Lo stile di Fede è inconfondibile, la scelta è quella del giornalismo-spettacolo. È stato lui a trasformare il «suo» telegiornale, in un vero e proprio tg-show.

I giornalisti Mediaset lo sanno bene: da anni, quando fanno un servizio per il Tg4, devono cercare di forzare al massimo i toni, per rendere ogni storia, ogni vicenda, il più «strappalacrime» possibile, in modo che gli spettatori siano sempre emotivamente coinvolti.

Del resto, anche quando era direttore del Tg1, Emilio Fede fu il primo a portare in diretta tv – scatenando violente polemiche – lo strazio di una delle più angoscianti vicende di cronaca: la tragedia di Alfredino, il bimbo caduto in un pozzo a Vermicino.

Fonte: Il Sole 24 ore

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