Vita dignitosa in Italia? Con 2.500 euro al mese
ROMA, 29 marzo – L’Eurispes stima che, nella media nazionale, il costo mensile per i beni essenziali di una famiglia composta da quattro persone è di 30.276 euro l’anno cioé di 2.523 euro al mese. E’ quanto rileva il rapporto ‘L’Italia in nero’ di Eurispes e Istituto San Pio V di Roma. Il calcolo si basa su una famiglia tipo (idealmente composta da due adulti e due bambini) “che risparmia su tutto ma non fa mancare nulla ai figli e conduce un’esistenza quasi spartana ma dignitosa”.
Solo la spesa alimentare per una famiglia tipo è pari a 825 euro (va da un massimo di 950 euro al mese nelle regioni del nord-ovest ad un minimo di 748 euro al mese nel Mezzogiorno). Secondo l’Eurispes, guardando alle diverse voci di spesa, in media per l’abbigliamento un nucleo di quattro persone spenderebbe 240 euro al mese, per la casa 890 euro e per le spese medico-sanitarie 950.
IN ITALIA 6 MLN DOPPIOLAVORISTI TRA DIPENDENTI – L’Eurispes ipotizza che almeno il 35% dei lavoratori dipendenti “sia ormai costretto ad effettuare un doppio lavoro per far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese”. E’ quanto emerge dal rapporto sull’economia sommersa ‘L’Italia in nerò di Eurispes e l’Istituto San Pio V, secondo cui “questo vuol dire che sono almeno sei milioni i doppiolavoristi tra i dipendenti che, lavorando per circa quattro ore al giorno per 250 giorni, producono annualmente un sommerso di 90.956.250.000 euro. Sempre secondo le rilevazioni dell’Eurispes, che stima come l’economia sommersa in Italia abbia generato nel 2010 almeno 529 miliardi di euro, “il 53% dell’economia non osservata è rappresentato dal lavoro sommerso, il 29,5% dall’evasione fiscale ad opera di aziende e di imprese ed il 17,6% dalla cosiddetta economia informale”.
Secondo l’Eurispes, quindi, per fare fronte alla crisi occorre agire sull’economia sommersa. Soprattutto perché le difficoltà, sottolinea l’Istituto nella presentazione del rapporto, sono sempre più evidenti, visto che, spiega, “solo un terzo delle famiglie italiane riesce ad arrivare tranquillamente a fine mese; almeno 500.000 famiglie hanno difficoltà a onorare i mutui per la casa; aumenta il credito al consumo (più del 100% tra 2002 e 2011) e cresce la povertà ‘in giacca e cravatta’, cioé quella dei lavoratori costretti a usufruire di mense e dormitori per i poveri”.
QUASI META’CONTRIBUENTI SOTTO 15 MILA EURO REDDITO – “Poco meno della metà dei contribuenti-persone fisiche (20,3 milioni, 49,1% del totale) ha dichiarato nel 2010 un reddito complessivo inferiore a 15.000 euro (1.250 euro su base mensile)”. E’ quanto sottolinea il rapporto ‘l’Italia in nero’ di Eurispes e Istituto Pio V, con riferimento all’anno d’imposta 2009. Si tratta di elaborazioni dell’Eurispes su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, che confermano una realtà ormai nota. Solo lo 0,9% ha, invece, dichiarato, si legge sempre nel rapporto, più di 100.000 euro.
SOMMERSO ITALIA A QUOTA 540 MLD NEL 2011 – L’Eurispes stima che l’economia sommersa in Italia nel 2010 abbia generato almeno 529 miliardi di euro e per il 2011 il volume stimato del sommerso è di 540 miliardi, pari a circa il 35% del Pil ufficiale. E’ quanto emerge dal rapporto ‘L’Italia in nero’ di Eurispes e Istituto San Pio V. Sempre secondo i calcoli dell’Eurispes, “il nostro sommerso equivale ai Pil di Finlandia (177 miliardi), Portogallo (162 miliardi), Romania (117 miliardi) e Ungheria (102) messi insieme”. Guardando alle stime aggiornate dell’Eurispes per il 2010, l’istituto nel rapporto spiega: “Ai 280 miliardi di euro circa derivanti dal lavoro sommerso si aggiungono 156 miliardi di sommerso generato dalle imprese italiane”. Nello studio si specifica che “é stato possibili stimare questo dato basandosi sulle operazioni condotte dalla Guardia di Finanza: su oltre 700 mila controlli effettuati presso le imprese sono stati riscontrati 27 miliardi di euro di base imponibile sottratta al Fisco”. Quindi, aggiunge l’Eurispes “se si considera che il numero delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni supera quattro milioni di unità, mantenendo una proporzione con i dati emersi dalle operazioni campione della Guardia di Finanza, emerge che l’economia sommersa prodotta dalle imprese arriverebbe almeno a 156 miliardi”. Inoltre, sottolinea l’Eurispes, “esiste una terza porzione di sommerso che si annida ad esempio nel mercato degli affitti”, e che “con 93 miliardi di euro rappresenta una fetta consistente dell’altra economia. Riepilogando per l’Eurispes “sommando le tre economie nascoste, quella prodotta sul mercato del lavoro e quella derivante dalle imprese con l’economia che è stata definita ‘informale’, è stato possibile quantificare il valore totale dell’economia sommersa in Italia”.
(Fonte Ansa)