Due stelle di neutroni si fondono e nasce l’astronomia multimessaggera

 

 

La National Science Foundation a Washington ha annunciato la scoperta di un’onda gravitazionale prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni. Questa è un vero e proprio traguardo storico, una rivelazione nella storia dell’osservazione dell’Universo. La scoperta la dobbiamo all’Osservatorio LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) negli Stati Uniti, insieme al rilevatore VIRGO dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) in Italia.

I due osservatori sono riusciti a catturare il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia; è nata una vera e propria “fabbrica” di materiali pesanti, in particolare, di oro e platino. La coppia di stelle neutroni sono così dense che vengono considerate l’anticamera dei buchi neri, i quali, fondendosi, hanno generato le onde gravitazionali, che sono state ascoltate dai due osservatori per circa 100 secondi. La fusione tra le due stelle ha generato anche un’esplosione, accompagnata da un lampo di raggi gamma, osservato circa due secondi dopo l’emissione delle onde gravitazionali, dal satellite Fermi e poi, successivamente, confermata dal satellite Integral dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

I telescopi hanno visto i segnali della nascita dei materiali pesanti. Grazie a Virgo, l’osservatorio vicino a Pisa, è stato possibile rilevare la precisa localizzazione dell’evento cosmico, il quale è avvenuto a 130 milioni di anni luce da noi. Questo evento, segna la nascita di una nuova disciplina: l’astronomia multi messaggera, dall’unione dell’astronomia tradizionale e quella gravitazionale, che ci permetteranno di comprendere molti fenomeni che al momento sono sconosciuti o solo ipotizzati, come lo è stata fino ad oggi la coalescenza di due stelle di neutroni. La scoperta della fusione di queste due stelle è una vera e propria fioriera di nuove scoperte per l’astronomia, come ad esempio la cattura di una stella di neutroni da parte di un buco nero, l’esplosione di una supernova, o un segnale gravitazionale associato ad una pulsar; alcune di queste scoperte, però, richiedono rilevatori ancora più sensibili di quelli che abbiamo a disposizione oggi giorno. Abbiamo assistito alla nascita di una miniera spaziale a diversi anni luce dalla Terra in cui è contenuto tanto oro quanto dieci volte la massa del nostro pianeta. Peccato, o per fortuna , è una località ancora irraggiungibile però. Si è aperto, così, un nuovo capitolo per la storia dell’astronomia e della fisica, grazie ad una scoperta che rappresenta una pietra miliare che segna la nascita di un nuovo modo di studiare il cielo.

Ilaria Filippini

Fonte: huffingtonpost.it

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