Cannavacciuolo si difende dalle accuse dei Nas: abbiamo usato sempre pasta fresca

 

 

 

Una grossa sorpresa nel mondo della ristorazione quella che ha colpito pochi giorni fa il famoso chef Antonino Cannavacciuolo e il suo nuovo ristorante aperto a Torino.

Il bistrot è finito nel mirino dei NAS (nuclei antisofisticazioni e sanità) o conosciuti meglio come il Comando Carabinieri per la tutela della salute per verificare che l’intero locale fosse a norma e le scoperte da loro fatte all’interno del Bistrot hanno provocato due denunce da parte dei NAS nei confronti del proprietario del locale, lo chef di fama ormai mondiale, partecipante a celebri show televisivi come “MasterChef” e “Cucine da Incubo”.

Lo stesso Antonino Cannavacciuolo che in televisione criticava aspramente i proprietari dei ristoranti che utilizzavano surgelati all’interno dei loro piatti è stato accusato dello stesso atteggiamento nel suo ristorante a Torino. I NAS hanno scoperto, infatti, che all’interno di uno dei suoi tanti ristoranti sparsi in tutta Italia lo chef introduceva ingredienti surgelati nelle proprie ricette senza che questo venisse dichiarato nel menù.

Secondo quanto riporta «La Stampa» nelle ultime settimane l’Asl e i carabinieri hanno avviato controlli in alcuni dei ristoranti più esclusivi del capoluogo piemontese: c’era anche il Cannavacciuolo Bistrot Torino, aperto da pochi mesi in zona Gran Madre. Gli ispettori avrebbero rilevato irregolarità perché pesce, pasta, dolci e ortaggi congelati venivano presentati come freschi sul menù. È così scattata la doppia denuncia a piede libero per frode in commercio, nei confronti del direttore della ristorazione del bistrot, Giuseppe Savoia, e della moglie di Cannavacciuolo, Cinzia Primatesta, responsabile della società Ca.Pri a cui è legata la catena di ristoranti dello chef.

Oltre ad una multa di 1500 euro lo Chef Cannavacciuolo ha preso molto sul personale queste accuse difendendosi in svariate interviste: “Ma quale frode? Va bene che ci siano delle regole ma applicarle in questo modo è assurdo” – afferma lo stesso chef.

Lo chef ha spiegato: “Prodotti come il pesce devono essere abbattuti per legge. Procedimento che era correttamente indicato, ma soltanto al fondo della carta. Certo: abbiamo sbagliato, c’è poco da discutere. Ma non l’abbiamo certo fatto in malafede. D’ora in avanti un asterisco lo indicherà accanto ad ogni piatto. Fine della storia”. E sul fatto che anche la pasta fosse congelata spiega: “Quella che finisce in tavola è sempre fresca, ci mancherebbe. Può succedere, però, che ne avanzi un po’. E allora viene congelata, ma esclusivamente per uso personale e non per essere proposta successivamente ai clienti. Insomma, il cibo buono non si butta. Ma quella roba, lo ripeto, ce la mangiavamo noi e nessun’altro”.

Lorenzo Toninelli

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