Brindisi, ordigno esplode davanti a scuola: morta una ragazza

BRINDISI – Una ragazza di sedici anni, Melissa Bassi, dilaniata dallo scoppio di un ordigno e cinque feriti, tra cui Veronica Capodieci, in gravissime condizioni; e poi altri cinque pazienti dimessi dopo aver ricevuto cure. E’ il bilancio dell’esplosione reso noto dalla Asl in seguito all’attentato compiuto dinanzi ad una scuola brindisina, l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali ‘Francesca Laura Morvillo Falcone’, che conta 600 alunni.

Un attentato, quello di stamattina a Brindisi, diretto contro la scuola, secondo i primi accertamenti degli investigatori. Si sarebbe trattato di un ordigno confezionato artigianalmente con un innesco collegato a tre bombole di gas, probabilmente collocate anche ad un timer e collocate su un muretto vicino ad un cancello secondario della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. E’ stato trovato successivamente anche il timer. Il timer trovato nei pressi della scuola ‘Morvillo Falcone’ era bloccato, secondo indiscrezioni, sulle 7.55 ma l’esplosione dell’ordigno rudimentale è avvenuto intorno alle 7.45. Sul luogo dell’attentato sono ancora in corso i rilievi da parte della polizia scientifica. A breve comincerà in Prefettura una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico al quale è prevista la partecipazione del procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che sta raggiungendo Brindisi.

Per il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta “potrebbe non essere una organizzazione mafiosa” ad aver compiuto l’attentato dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi che ha provocato un morto e diversi feriti.

L’esplosione ha coinvolto alcune studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l’edificio scolastico. Non a caso è il preside della scuola che dà fiato al tremendo timore e orrore che serpeggia nelle teste di tutti, via via che si delineano i particolari dell’attentato: “‘E’ stato fatto per uccidere: a quell’ora – dice all’ANSA il prof.Angelo Rampino – le ragazze entravano, proprio a quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza”. D’altro canto, ha rilevato poco dopo l’attentato il neosindaco, Mimmo Consales (in carica da una settimana), sono troppe le “coincidenze” perché il pensiero non corra subito ad un attentato mafioso di forte valenza simbolica: è stato colpito l’istituto intitolato alla moglie di Giovanni Falcone, a pochi giorni dal ventesimo anniversario della strage di Capaci, e nel giorno dell’arrivo a Brindisi della Carovana antimafia. E’ stata inoltre colpita la scuola, gli studenti, i giovani, proprio i giovani che dalla Sicilia alla Calabria alla Puglia hanno costituito l’elemento più forte di rifiuto della cultura mafiosa di guerra e di morte. All’ospedale ‘Perrino’, è morta Melissa Bassi, 16 anni.

E’ invece viva Veronica Capodieci, anche lei di 16 anni, che sembrava essere la seconda vittima dell’attentato, secondo informazioni fornite dalla polizia nei primi, concitati momenti subito dopo l’esplosione. Per la direzione sanitaria dell’ ospedale, le condizioni di Veronica rimangono gravissime ma sono stabili. Entrambe le ragazze sono di Mesagne (Brindisi). Degli altri feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno – pare – con poco. Gli altri – a quanto si apprende – avrebbero riportato ustioni almeno del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori. A Brindisi è arrivato il procuratore della distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, per tenere nella Procura di Brindisi con le forze di polizia una riunione per le strategie di indagine sull’attentato. Vi parteciperà anche il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo.

Il ministro Cancellieri riferirà al Senato martedì alle 16,30. L’attentato è “un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perché ha colpito giovani vite”, ha detto a Sky. Lunedì il ministro sarà a Brindisi con i vertici delle forze di polizia ed i magistrati. Nella ricerca del movente dell’attentato “colpisce che sia stato presa di mira una scuola intestata a Morvillo Falcone” nel ventennale della strage di Capaci, ha detto. Cancellieri ha aggiunto che “qualsiasi pista e buona: per ora non nessuna certezza su nessun canale”. “Non si può pensare di militarizzare il territorio, serve potenziare l’intelligence”. “Lo Stato è forte e compatto – ha aggiunto – ma abbiamo bisogno di capire di più attraverso l’intelligence”.Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo si recherà sul luogo dell’esplosione. Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si sta recando sul luogo e con l’assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati si recheranno a incontrare i feriti. L’ex ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sollecita “una risposta coesa nella lotta al terrore” dopo “l’atto ignobile” dell’attentato davanti alla scuola di Brindisi.

Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ha detto che ‘sull’attentato di Brindisi sono aperte tutte le ipotesi investigative. Qualunque sia la matrice dell’attentato, si tratta di un atto terroristico nel senso che è diretto a colpire persone innocenti e in maniera indiscriminata’.

MANIFESTANTI GRIDANO ‘FUORI I POLITICI’ – “Fuori i politici dal palco, non vogliamo collusi non vogliamo ascoltarvi. Le scuole non si toccano”. E’ l’urlo sollevato da una gremitissima piazza della Vittoria a Brindisi dove è cominciato con un minuto di silenzio la manifestazione contro la mafia.

Sul palco c’erano numerosi esponenti politici sia di centrodestra sia di centrosinistra sia nazionali sia regionali. Le proteste si sono placate dopo che il sindaco, Mimmo Consales, e ha sottolineato la necessità di “restare uniti”.

Sul palco un gruppo di giovani mostra uno striscione sul quale è scritto: “Siamo cittadini di un Paese che si ricorda che dobbiamo stare uniti solo quando si muore. Ciao, Melissa”. Inviti all’unità per combattere insieme sono arrivati ripetutamente dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e di Mesagne, Franco Scoditti.

“Hanno colpito – ha detto Scoditti – l’intera nazione. La nostra coscienza deve ribellarsi, ma dobbiamo uscire mettendo tutti insieme il coraggio e la coscienza”.

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Fonte: Ansa

Foto: Facebook

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