Bagheria (Pa): dissesto finanziario alle porte. Lo Meo: “Abbiamo il dovere di salvaguardare l’ente”

di Giusy Chiello

Il Comune Di Bagheria, come molti comuni italiani, si trova in una situazione economica davvero disastrosa, tanto da non poter garantire i minimi servizi ai cittadini.

Per poter dare un chiaro quadro di questa situazione ormai giunta al limite, il sindaco Vincenzo Lo Meo, alcuni dirigenti e il Segretario Comunale dell’ente,  stamani hanno indetto una conferenza stampa, alla quale oltre ai giornalisti, hanno partecipato anche alcuni consiglieri.

Il sindaco Lo Meo ha enunciato la situazione partendo da un preambolo: il bilancio del 2012 non è stato approvato. Per poter pareggiare i conti di bilancio era stata proposta in Consiglio Comunale la possibilità di aumentare ulteriormente l’IMU e l’IRPEF, ma i consiglieri ad una proposta ulteriore di mettere le mani in tasca ai cittadini non hanno accettato.

Da qui l’idea di dichiarare il dissesto finanziario.

L’unica possibilità che potrebbe evitare il dissesto è l’attuazione del Decreto Salva Comuni (D.lgs 174 – che dà la possibilità di accedere al fondo di rotazione, ovvero un fondo economico da restituire entro dieci anni allo Stato), che attualmente non è applicabile al Comune di Bagheria in quanto non ha approvato il bilancio di previsione, ma non solo per quello, visto che tale decreto è ancora al vaglio per essere approvato definitivamente entro il 9 dicembre.

Le cause che hanno portato il Comune ad una situazione così precaria sono, in primis, le diminuzioni di trasferimenti da parte di Stato e Regione (circa 7 milioni e mezzo di euro), le sanzioni riguardanti la mancata copertura dei costi e il non aver rispettato il patto di stabilità. Non bisogna dimenticare, però, che la situazione è critica anche a causa di un grosso debito fuori bilancio (25.311.857,43 euro –dato in divenire-), di cui 11.931.574,14 sono solo per Ato Coinres (2007/2008/2009).

Il Comune, però, a quanto sembra, non aspetterà questo fatidico 9 dicembre (giorno in cui potrebbe esserci un barlume di speranza per rientrare ne DLgs.174), ma dichiarerà il prima possibile il dissesto, visto che ritiene che questa sia la soluzione migliore per poter risanare il debito dell’ente, in quanto sarebbe difficoltoso restituire nel futuro il denaro allo Stato.

In questo caso, una commissione di liquidatori si occuperà del bilancio pregresso e vedrà di far quadrare i conti aumentando le aliquote dei tributi, riducendo il credito e e rielaborando la pianta organica dei dipendenti comunali.

Quindi, anche i dipendenti comunali avranno delle ripercussioni da tutto ciò.

A detta della dott.ssa Picciurro la pianta organica del comune non può superare le 464 unità e, attualmente la situazione vede 394 unità più 32 fuori dotazione (i contrattisti) per un totale di 426 dipendenti.
Bisogna, però capire, se in questa rosa rientrano anche i dipendenti Coinres (circa 150) e i dipendenti comunali part-time (circa 200).

E i cittadini?

Vincenzo Lo Meo afferma che si farà in modo che non paghino sempre i soliti ma che tutta la cittadinanza possa dare il giusto contributo.

La domanda, però, nasce spontanea: se fino ad ora i cittadini hanno pagato solo il 50% della Tarsu, con gli ulteriori aumenti, c’è speranza, con questa crisi, che l’evasione fiscale non sia più protagonista? I bagheresi vorranno ancora pagare lo scotto di amministrazioni che hanno accumulato debiti?

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