Arte Palermo: Il riscatto degli “Anonimi” alla mostra di Arrigo Musti

di Giusy Chiello


“Gli anonimi hanno già vinto, senza correre e senza vedere ci superano e ci osservano con passione”.

Così esordisce Arrigo Musti nel suo catalogo Nameless-Anonimi, che racchiude le opere della mostra omonima inaugurata ieri, giovedì 23 agosto a Palazzo Sant’Elia a Palermo.

Una cornice suggestiva per un’esposizione pittorica –allestita da Anna Russo– che dà spazio a coloro che la società emargina: i migranti, quei naufraghi che raggiungono nuove terre alla ricerca di una vita migliore, individui maltrattati, massacrati, fustigati, uomini malati, donne sfigurate, persone povere e prive di conoscenza.

 

 

L’artista bagherese, ormai di  fama internazionale, fa riscattare queste figure celebrando la pittura in circa 40 dipinti realizzati con tecnica mista ad olio.

Quella sofferenza che emerge dai volti degli anonimi di Musti, già protagonisti in prima battuta a Montecitorio (Roma) lo scorso maggio, a detta di Marisa Vescovo (autrice dell’introduzione del catalogo), “travalica l’immagine, il linguaggio usato, la visione”.

Il riscatto degli anonimi ieri è stato davvero grande, visto il successo dell’inaugurazione alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Giovanni Avanti, Presidente della Provincia di Palermo, l’Assessore alla cultura Pietro Vazzana, il sindaco e il vice sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo e Pietro Tornatore, ma anche tanti amanti dell’arte, molti bagheresi e amici dell’artista.

L’inaugurazione è stata preceduta da un’informale conferenza stampa alla quale sono intervenuti, tra gli altri, anche Nicolò Mannino, Presidente del Centro Studi Parlamento della legalità, il poeta e critico d’arte Aldo Gerbino e l’avvocato bagherese Antonio Ticali.

Le parole di Gerbino durante il suo intervento a Palazzo Sant’Elia hanno descritto in maniera egregia l’arte di Musti. “Arrigo Musti nasce nel ’69 –dice il poeta e critico d’arte-, un anno cruciale per l’arte, in quanto da quel momento in poi la vecchia icona della pittura viene accantonata per dare spazio a coloro che ricercano una nuova identità artistica. E Arrigo Musti sembra farsi promotore proprio della mistura tra vecchio e nuovo, tradizione innovazione. Quello delle sue opere –continua Gerbino- è un materialismo lirico in senso biologico che canta poeticamente la dimensione del corpo, che è lo scrigno dell’anima, e la sua spiritualità.”

 Le parole di un esperto che descrivono pienamente l’arte di Arrigo.

La mostra sarà visitabile a Palazzo Sant’Elia, in via Maqueda 81, a Palermo fino al 16 settembre dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 19.30 e nei festivi dalle 9.30 alle 13.

I visitatori potranno visionare, inoltre, la sala  “Nameless in reportage” a cura della fotoreporter Elisa Martorana, dove sarà  proiettato il video reportage “Anonimi a Montecitorio” realizzato da Daniele Cangialosi.

 

Foto: Grazia Chiello

Elaborazione grafica: Giusy Chiello

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