A Ginevra il personale delle Nazioni Unite protesta contro la richiesta di delocalizzare i posti di lavoro

Il personale delle Nazioni Unite protesta, tra l'altro, contro la richiesta di delocalizzare i posti di lavoro. Keystone / Salvatore Di Nolfi
In un comunicato della sede centrale delle Nazioni Unite di New York, si chiede al Palazzo delle Nazioni di Ginevra di individuare i posti di lavoro che possono essere delocalizzati in un’ottica di razionalizzazione dei costi.
Le sedi di Nairobi, Vienna o Bonn potrebbero essere possibili mete del trasferimento di impieghi da Ginevra. Il motivo della misura è legato alla drastica riduzione dei finanziamenti statunitensi voluta dall’amministrazione Trump. Tuttavia, anche il calo dei contributi da parte di Paesi europei come Svezia e Regno Unito è un fattore non indifferente. “È un duro colpo per la Ginevra internazionale”, afferma il presidente del sindacato del personale ONU a Ginevra, Ian Richerds, al quotidiano Le Temps. I dipendenti delle Nazioni Unite hanno sfogato la loro rabbia oggi sulla Piazza delle Nazioni con slogan come: “Il personale delle Nazioni Unite non è una merce – noi difendiamo l’umanità”.
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Più informazioni sul tema:
- L’articolo di Le Temps
La settimana scorsa la Berner Zeitung scriveva a proposito di possibili licenziamenti presso l’ONU a Ginevra
Il nostro articolo: Che effetto avranno i tagli agli aiuti esteri di Trump (e non solo) su Ginevra?“