Caro Passera, ti scrivo…lettera di una ricercatrice italiana emigrata in California

 

Ci hanno scritto:

Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice italiana emigrata in California, ha

scritto a Passera la lettera che tutti avremmo voluto scrivergli.

Diciamole grazie e prendiamoci cinque minuti per leggerla, mezz’ora per
meditarla e due mesi di lotta al rientro per cacciare questa gentaglia .. e
ripristinare la legalità europea violata!!! (Enrica M.)

Caro signor Passera,

stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per
l’Italia petrolizzata.

Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi
progetti stile anni ’60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola
piccola per il futuro.

Invece qui sono pianti amari, perche’ non si tratta di un gioco o di un
esperimento o di una scommessa.

Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o
dovrei dire del suo regresso.

Lei non e’ stato eletto da nessuno e non puo’ pensare di “risanare” l’Italia
trivellando il bel paese in lungo ed in largo.

Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti
dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio
delle estrazioni di idrocarburi.

E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica. Dove e cosa vuole
bucare? Ci dica. I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I
vigneti del Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I
frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli
ospedali? I parchi? La Majella? Le zone  terremotate dell’Emilia? Il lago di
Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?

Ci dica.

Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di
tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo
che decine e decine di persone sono morte.

Vorrei tanto sapere dove vive lei.

Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che
fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei
tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che
fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse
lei a dover emigrare perche’ la sua regione – quella che ci dara’ questo 20%
della produzione nazionale – e’ la piu’ povera d’Italia.

Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’e’. Dove vive lei ci sono
giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa’, amici banchieri,
petrolieri e lobbisti di ogni genere.

Lo so che e’ facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri non
votano. Il cancro verra’ domani, non oggi.

I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia e’ corrotta. E’
facile, lo so.

Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo
governo, parliamo della vita della gente.

Non e’ etico, non e’ morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua,
aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche’ non
si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia.

E no, non e’ possibile trivellare in rispetto dell’ambiente. Non e’ successo
mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.

Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione
selvaggia – all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli,
senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla
comunita’ – la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori
piombo nelle urine?

E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale? E lei pensa
che questo e’ il futuro?

Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le
budella.

Qui il limite trivelle e’ di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro
“giornalista” Luca Iezzi.

Ed e’ dal 1969 che non ce le mettiamo piu’ le trivelle in mare perche’ non
e’ questo il futuro.

Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google,
Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la
California.

Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20%
della sua energia da fonti rinnovabili adesso,
ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei
petrolieri.

Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera’
nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama
programmi per rendere facile l’uso degli incentivi.

Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente e’?

E gli italiani cosa faranno?

Non lo so.

So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere
veramente e non su facebook che chiunque seguira’ questo scandaloso
personaggio e tutta la cricca che pensa che l’Italia sia una landa
desolatasi renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite
sono sacre.

 

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