I Giovedì della Poesia: “La Nebbia di Ottobre” di Bruno Guidotti

La nebbia di Ottobre

Cera quasi sempre la nebbia,

in quei giorni di ottobre,

che gravava sulla verde e fertile Brianza.

Le fabbriche, si intravvedevano

appena, solo le alte ciminiere

tradivano la loro presenza, con i loro fumi

densi e pesanti, che inquinavano l’aria.

Le campagne, le case, e la natura

d’attorno, erano sfumati, e sospesi nel nulla,

freddi lampioni, emanavano aloni slavati.

La zona industriale, si estendeva al di là

dei piccoli centri abitati, e per raggiungerla

bisognava percorrere una provinciale

stretta e tortuosa, da cui si vedeva la cresta

dentata del Resegone lontano, svettare imponente.

Eravamo in molti, ad andare alle fabbriche.

Le fabbriche a quei tempi, davano da vivere a tanti.

Alla fabbrica si andava in bici: pedalavano giovani,

anziani, uomini, donne, tutti a tirare il fiato con lena.

Si formavano vari gruppetti, e pedalando

ci si scambiava qualche parola, e i giovani

prendevano accordi per passare insieme la sera.

Si pedalava, e si era stanchi e felici,

non si grugnava, si era amici fra amici, e via

a divorarci la strada, e a tentare scherzose volate.

Intanto la nebbia gravava, nascondendo le insidie,

gelando le mani, arrossando le gote, e a tenerci allertati.

Cera quasi sempre la nebbia, in quei giorni di ottobre.

Bruno Guidotti è un poliedrico autore che rappresenta sempre la vita ed i problemi che questa presenta. Autore di poesie di notevole spessore relative alle varie esperienze umane:  le fatiche, le speranze, i rimpianti, le frustrazioni, le scene di vita. Opere sempre velate di malinconica dolcezza, si fissano all’animo sensibile in maniera indelebile. In relazione ai suoi disegni e ai suoi dipinti, si evidenzia la vibrosità che conferisce dinamismo e notevole movimento alla composizione. Guidotti rifiuta qualsiasi collocamento ad eventuali movimenti stilistici. Alle sue opere dobbiamo avvicinarci liberi da ogni schema mentale, per poterne apprezzare appieno il suo talento.

7 thoughts on “I Giovedì della Poesia: “La Nebbia di Ottobre” di Bruno Guidotti

  1. Ricordi lontani rivivere momenti di vita passata come quella vissuta nelle fabbriche giornate piene di nebbia tutti insieme su biciclette che andavano all’unisono…tempi duri ma belli nello stesso tempo…liriche vere e sentite quelle di Bruno il mio elogio

  2. Un “quadro” di tempi che sono stati, narrato in versi sciolti come un racconto di memorie legate a situazioni che non si ripeteranno se non , forse, in luoghi da noi lontani, in un altro mondo, in un altro universo, in un’ altra epoca.
    Nostalgia stringente e dolce/amara.

  3. Molto bella sembra di vederla e sentirla la nebbia della Brianza, le voci della gente che pedala verso la fabbrica, un tempo che non torna.Grazie per questi ricordi a Bruno sempre bravissimo

  4. Composizione più prosaica, che mantiene – nonostante tutto – la poetica del ricordo tanto cara al poeta, così come la malinconia che si affaccia sempre più, verso dopo verso , culminando sul finire del testo.
    Realismo e filosofia si uniscono perciò in questa poesia a tratti cruda, a tratti fascinevole, trascinando come sempre il lettore nell’universo sei ricordi del poeta, così bravo a dipingere vivide scene facendo capo soltanto alla memoria.

  5. Una descrizione poetica di grande impatto visivo. Ricordi che riaffiorano vividi di un tempo lontano esposto dall’autore in modo intenso.
    Tutto scorre ma l’autore riesce a trasmettere quelle emozioni quelle sensazioni che fanno parte di un retaggio. Molto apprezzato!

  6. Molto Bella e Coinvolgente Questa Nostalgica Poesia Del Bravo Poeta Bruno , Che Ci Porta a Ripercorrere Strade e Storie Che Hanno Avuto Vita Diversi Lustri Fa , Ma Che Ci Fanno Riflettere Su Quanti Sacrifici Si Era Chiamati a Fare , Per Costruire Un Futuro Sereno e Sempre Stimolante , Senza Troppi Drammi , Né Rimpianti . Bravo il Grande Bruno .

  7. Un altra perla di poesia del nostro caro amico Bruno Guidotti che ci descrive la giornata degli operai che lavorano in Brianza nelle fabbriche. Logicamente la nebbia la faceva da padrone oscurando tutto il panorama dove si distinguevano i fumi che emanavano le alte ciminiere. Gli operai tra mille difficoltà vivevano le loro giornate, si andava a lavoro in bici,si faticava ma si facevano tante amicizie e alla fine erano tutti felici, forse vale il detto che si stava meglio quando si stava peggio. Facendo i miei complimenti al valido artista Bruno Guidotti gli dedico una frase di H.F. Amiel :” il pensiero senza poesia e la vita senza infinito sono come un paesaggio senza cielo vi si soffoca”.

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