Un lettore ci racconta i suoni di Villaputzu (CA)

Pubblichiamo un’altra bella testimonianza di Michele Porcu, con la speranza che le sue parole e le sue suggestive foto possano esaudire il suo (e il nostro) desiderio di far conoscere la vera essenza di Villaputzu (CA) e di far comprendere che il Sarrabus non è solo terra di basi militari e uranio:
Il giorno di Santo Stefano l’Associazione Culturale “Sa Maista” ha organizzato il concerto “Canti di Canne” che si è tenuto nella chiesa di San Giorgio, nel mio paese, Villaputzu.
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L’evento è stato grandioso, abbiamo avuto artisti quali i “Maistus de Sonus””, gli Andhira, Carla Denule, Vanni Masala , Gianfranco Mascia e tanti altri.
Onore a tutti, a Giancarlo Seu per il suo perseverare nel portare avanti la cultura più tradizionale di quello splendido strumento che ci appartiene, le Launeddas, e a Andrea Pisu, che pionieristicamente porta oltre i canoni classici la tecnica d’utilizzo “de su sonu de canna” e che colpisce il pubblico nel duetto con Vanni Masala, in un intendimento sonoro d’alto livello bello, dinamico, mai noioso, scatenando applausi a iosa, come tutti del resto perché il calibro di questi musicisti è tale che il Sarrabus intero può dirsi onorato d’averli ospitati, in primis Villaputzu, che troppo spesso vede il suo nome infangato, bistrattato spesso immeritevolmente.
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Queste sono le cose che ci rendono grandi, dobbiamo imparare a valorizzarle sempre di più e in tale occasione il responso è stato unanime!
Grazie a chi ha organizzato, a chi si è esibito, a chi ha partecipato con entusiasmo.
Personalmente ho passato una bellissima serata che potrò, spero, raccontare ai miei nipoti, sì, perché scene di ballo sardo sul piazzale di Chiesa, le avevamo relegate troppo presto ai libri storici o agli archivi di sapienti fotografi.