Tubercolosi in Piemonte: situazione confortante

SITUAZIONE CONFORTANTE SIA A LIVELLO EPIDEMIOLOGICO CHE TERAPEUTICO

 

Rispetto agli anni precedenti anche quest’anno la situazione della Tubercolosi (Tbc) in Piemonte non è mutata, come riferisce il Servizio di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive dell’Asl di Alessandria che, anche per il 2012, in collaborazione con l’assessorato alla Tutela della Salute della Regione, ha predisposto il bollettino tubercolosi in Piemonte.

Il quadro epidemiologico piemontese di questa patologia infettiva è quello paragonabile a quello di un Paese a bassa endemia, tanto da non destare particolari preoccupazioni. «I dati del 2012 – spiega l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino (nella foto) non evidenziano alcuna recrudescenza per questa malattia sul nostro territorio. Nell’ambito della prevenzione, l’Assessorato è impegnato ad attuare le indicazioni nazionali e internazionali per il controllo della diffusione della malattia, che prevedono il potenziamento della diagnosi e la sorveglianza della tubercolosi, il miglioramento dell’accesso alle cure e del trattamento dei casi, l’adozione di politiche efficaci per contrastare la tubercolosi negli immigrati provenienti da Paesi ad elevata endemia, facilitando l’accesso alla diagnosi e alla cura e sviluppando politiche di integrazione e iniziative di prevenzione ed educazione alla salute».

Nel 2011 sono stati notificati nella Regione subalpina 419 casi di Tbc, e il tasso di incidenza della malattia evidenzia un andamento costante dal 2000, con un valore di 9,4 casi su 100 mila abitanti nell’ultimo anno. Stesso andamento vale per l’incidenza delle forme di tubercolosi respiratoria (contagiose) con valori annuali di circa 7 casi su 100 mila abitanti. Nell’ultimo decennio si è modificata l’età delle persone che sviluppano la Tbc: il tasso di incidenza negli ultra 65enni si è dimezzato, mentre il tasso nella popolazione in età pediatrica risulta in crescita. Lo scorso anno la diagnosi di Tbc in persone straniere ha superato il 50% dei casi totali, provenienti soprattutto dalla Romania e dal Marocco. Nel contempo si sono verificati 25 focolai di Tbc respiratoria, prevalentemente di tipo famigliare, e in 21 casi il focolaio ha coinvolto solo due persone, mentre il focolaio più esteso ha interessato 5 casi. Nella città di Torino sono stati notificati 185 casi con un tasso di incidenza di 20 casi su 100 mila abitanti (dato è paragonabile ad altre città del nord Italia). Va anche detto che il tasso di Tbc respiratoria in Piemonte è pari a 16 casi su 100 mila abitanti, circa 3 volte superiore a quello del resto della regione.
Questo fenomeno è caratteristico delle grandi metropoli europee dove si registra una incidenza della malattia da 3 a 5 volte superiore rispetto alle medie nazionali, ed è attribuibile alla presenza contemporanea di diversi fattori di rischio: dalla maggior percentuale di immigrazione da Paesi di alta endemia, alla maggior presenza di sacche di povertà, emarginazione, disagio sociale e sovraffollamento. Particolarmente favorevoli risultano gli esiti per il trattamento antitubercolare sul totale dei nuovi casi di Tbc respiratoria che ammontano al 76% del totale, valore peraltro corrispondente alla media europea.

 

Ernesto Bodini

(giornalista scientifico)

 

 

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