Negli Anni ’80 Il Prof. Albert B. Sabin a Torino con la sua Preziosa Firma

Da sinistra: i proff. G. Bona, A. Sabin e G. Chiappo

L’autorevole Charta Taurinensis a sostegno della pace e dello sviluppo internazionale

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)

Trascorrono gli anni ma non si possono scordare le presenze a Torino del prof. Albert Bruce Sabin (1906-1993), e precisamente nel 1985, 1986, 1988 e 1989 per presiedere convegni medici internazionali. La sua autorevolezza ha lasciato una impronta indelebile non solo di carattere scientifico ma anche di grande umanità e simpatia, a testimonianza del suo contributo reso all’umanità e, che soprattutto oggi per la Giornata Mondiale della Poliomielite, sarebbe dovere di tutti i torinesi (in particolare di chi scrive) conservare tra i più cari ricordi e con ideale riconoscenza. Ma il prof. Sabin non solo ha rilasciato autografi a chi glieli chiedeva, ma ha onorato con la sua firma la Charta Taurinensis, nell’ambito dell’incontro “Torino per la Pace”. L’atto, datato 25 settembre 1986, e presentato dal prof. Gianfranco Chiappo (allora presidente regionale dell’Unicef) si è tenuto a Palazzo Lascaris sede del Consiglio Regionale Piemontese, presidente Aldo Viglione), a cura del Comitato Italiano per l’Unicef e del Comitato Medici per lo Sviluppo (General Secretary prof. Gianni Bona, Immunity Department Secretay prof. Libero Zannino) è stato firmato anche dai proff. J.A. Bellanti (USA), K. Bozkowa (Polonia), N. Kobayashi (Giappone), V. Kolesnikov (Russia), E. Rossi (Svizzera), e C. Zanussi (Italia). La Charta, una suggestiva pergamena scritta in latino  (in inglese e in italiano), è il documento programmatico per l’istituzione di un “Centro Internazionale di coordinamento di studi immunologici”, una struttura stabile con compiti di coordinamento mondiale nel campo della prevenzione, che si inserisce nel più vasto progetto di incontri annuali, a carattere mondiale, promosssi dal Comitato Internazionale Studi Multidisciplinari, ospitati dal capoluogo piemontese. Qui di seguito il testo in italiano del “prezioso” documento.

«Il Comitato Medici per lo Sviluppo in collabrazione con il Comitato Internazionale Studi Multidisciplinari ed il Comitato Italiano per l’Unicef, per concretizzare la volontà emersa tra i partecipanti al Convegno mondiale “Vaccinazioni ‘85”, ha promosso la costituzione di un Centro Internazionale Coordinamento Studi Immunologici. Scopi precipui di questa iniziativa sono l’incentivazione della ricerca, unitamente allo sviluppo ed alla cooperazione in campo internazionale. Con questo documento, a cui si è voluto dare per ricordare il luogo di incontro il nome di Charta Taurinensis, si intende concretizzare  la volontà di collaborazione fra Istituti e Centri di Ricerca, Ricercatori, Organizzazioni nazionali ed internazionali, Enti pubblici e privati che si identificano in queste finalità. L’attuazione pratica di tali obiettivi preposti dalla Charta Taurinensis, verrà determinata in base agli apporti che perverranno al Comitato di coordinamento da parte dei singoli gruppi di ricerca, sia quelli già ora presenti, sia quelli che in un successivo momento saranno invitati ad aderire al Centro Internazionale. Fin d’ora uno dei momenti prioritari di studio si identifica nel campo della prevenzione, in particolare nel settore dei vaccini. Tale iniziativa riveste oltre che un’importanza scientifica, un ruolo fondamentale di reale avvicinamento fra i popoli, al di là di ogni frontiera e di ogni ideologia politica, ed è in sintonia con lo spirito del 1986 “Anno Internazionale della Pace e 40° anniversario della fondazione dell’Uncef».

L’originale della Cartha Taurinensis (Foto di Piero De Marchis)

Una vera e propria cornice che ha fatto onore alla Città di Torino il cui sindaco era Giorgio Cardetti che, per l’occasione, non solo ha riconosciuto la Cittadinanza Onoraria (n. 1.020) al prof. Sabin, ma volle sottolineare : «Il convegno aumenta il prestigio della nostra città nel panorama internazionale e la pone in un ruolo rilevante nella lotta per la prevenzione, soprattutto nel Terzo Mondo. La Charta Taurinensis, sancendo il Comitato per il Coordinamento degli Studi Immunologici, lo afferma». Intervenendo il prof. Sabin si è rivolto a tutti i cittadini con un “cari concittadini”, affermando che un presidente onorario deve essere visto e non sentito come un “bravo bambino”. In quell’occasione ha ricordato come da sempre ci siano tante parole e pochi fatti, ma ciò non significa che non si debba continuare a provare. Ed oltre ad avviare molti studi è però importante cercare soprattutto di usare il livello attuale di conoscenza per conseguire benefici, grazie anche ad adeguate strutture e organizzazioni. «In questa direzione l’Unicef – ha voluto precisare – sta facendo un meraviglioso lavoro; ed è infatti importante muoversi immediatamente per impedire, ad esempio, che milioni di bambini ogni anno muoiano ancora per le complicanze del morbillo, della pertosse, per la polio o per il tetano neonatale». Con ulteriori interventi allargati è stata sollecitata una necesssaaria strategia di stampo “militare” di volontari, per seguire questi problemi con continuità, a livello locale, non nei centri sanitari e non con una campagna di vaccinazioni ogni tanto. Anche in quell’occasione si è auspicato il coraggio della speranza e l’amore, e la forza morale dell’Unicef sono stati trainati a livello culturale e politico, tant’è che questa organizzazione è la prima nel mondo. Promesse, impegni ed aspettative di grande respiro internazionale che hanno coinvolto molto esperti nei vari ambiti ed altrettante organzzazioni di volontariato. Ma la domanda è: cosa è, quanto è cambiato da allora ad oggi? Sono trascorsi oltre 35 anni, e alcuni esponenti autorevoli non ci sono più; ma questo, a mio avviso, non è una ragione per non riparlarne in occasione della Giornata Mondiale della Poliomielite, per la cui lotta tanto si prodigò il prof. Sabin e tanti altri esperti in ambito internazionale. Peccato, però, che della Charta Taurinensis non si sappia più nulla, quindi ben venga questa modesta rievocazione affinché resti una traccia indelebile della sua costituzione e dei suoi nobili propositi.

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