La strana vicenda di Papa: “Interrogatori fantasma”

Alfono Papa, deputato Pdl rimasto 101 giorni in carcere a Poggioreale, prende la parola davanti alla giunta per le autorizzazioni. Chiede chiarimenti sulla richiesta dei pm di Napoli Henry J. Woodcock e Francesco Curcio relativa all’utilizzo dei tabulati delle utenze telefoniche a lui intestate. Papa risponde a processo di tre episodi di concussione in realazione all’inchiesta sulla P4. . Il parlamentare però oggi vuole alzare il velo su quello che lui definisce “le ombre che si affastellano su questo processo”.
C’è il capitolo delle intercettazioni telefoniche: i pm vorrebbero utilizzarle nonostante il Tribunale, lo scorso dicembre, le abbia dichiarate inutilizzabili in quanto illegittime: i pm napoletani – riferisce Papa – hanno registrato le conversazioni telefoniche di un parlamentare senza chiedere nessuna autorizzazione. Papa denuncia che nell’ordine gip, Riesame, Corte di cassazione e Tribunale di Napoli escludono l’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, ma nonostante tutto la Procura partenopea va avanti e – sottolinea – cerca di introdurre nel processo tabulati e intercettazioni acquisite abusivamente”.
Papa denuncia intoltre l’esistenza di quelli che lui chiama “interrogatori fantasma, dichiarazioni rilasciate dai testimoni e mai verbalizzati”. Papa cita il caso di Lorenzo Borgogni, che il 7 febbraio ha ritrattato le accuse contro di lui . “I verbali di questo secondo e più succulento interrogatorio non contengono la data il gip invece la data la sa e la indica nell’ordinanza di custodia cautelare”. Anomalia che come sottolinea Papa si ripete anche con Roberta Darsena: la donna viene ascoltata il 12 aprile 2011, racconta della sua relazione con Papa e dell’impiego alle Poste che lui le avrebbe procurato. L’ordinanza firmata dal gip però si arricchisce di ulteriori elementi: una cena con Vietti, un contratto di consulenza con un imprenditore, Rolex a gogo… negli atti depositati di queste informazioni non vi è traccia. C’è ancora il capitolo sua assistente Elena Valanzano. Papa sottolinea come la donna sia stata ntercettata senza essere formalmente iscritta nel registro degli indagati esattamente come il proprietario della casa da lui in uso sia stato soggetto a perquisizioni e controlli bancari (fino all’apertura delle cassette di sicurezza) da non indagato.
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