INCONTRI TEMATICI SUL VOLONTARIATO NEL CARCERE
Coordinatrice e docente la dr.ssa Marisa Brigantini, sotto l’egida dell’Associazione La Brezza
In questo periodo di particolari situazioni “conflittuali”, anche solo dal punto di vista delle comuni relazioni sociali (amicizie, parentado, colleghi di lavoro, etc.), è sempre un toccasana constatare iniziative di solidarietà umana. Fra queste, di tanto in tanto emergono quelle promosse dall’Associazione torinese La Brezza (ODV) presieduta da Chanel Iyamu, una realtà ultra ventennale a sostegno con capacità di ascolto dei detenuti della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il corpus aderente a questa associazione solitamente è costituito da giovani volontari, non solo alla “ricerca di una loro più profonda identità” facendo esperienza, ma anche per dare un senso alla propria esistenza attraverso l’opera di vicinanza-ascolto di detenuti, trasmettendo loro quel senso di fiducia e considerazione per aiutarli a “ritrovarsi” in quel percorso che si chiama ripresa per un dignitoso ritorno nella società. Con questo spirito (che personalmente condivido da molto tempo) l’associazione organizza un programma di incontri formativi per aspiranti volontari dal titolo “Carcere: orientarsi tra funzioni istituzionali e sociali”. Il programma, coordinato e condotto dalla sociologa e criminologa dr.ssa Marisa Brigantini, per la precisione consta di 5 incontri che si terranno presso la sede di Vol/To a Torino in via Giolitti 21, dalle ore 18.30 alle 20.00, nei giorni 26 gennaio; 2, 9, 17 e 23 febbraio i cui temi saranno rispettivamente: “Dove ci troviamo: storia del carcere”, “La struttura e le funzioni: personale civile e polizia penitenziaria”, “Associazionismo in carcere: il ruolo del volontariato”, “La relazione tra persona detenuta e volontario/a”, “Approfondimenti e confronto”. Queste tematiche sono il frutto di una ricca esperienza operativa, non solo della docente ma anche della sinergia tra l’associazione e i detenuti stessi; questi ultimi “veri” protagonisti del richiamo al concetto di Persona che vuole riavvicinarsi ai suoi simili, e tornare a far parte del tessuto sociale, senza condizioni se non quella del ravvedimento e della collaborazione. Un lavoro certamente impegnativo da ambo le parti che, a mio modesto avviso, dovrebbe essere rilevato da tutti gli addetti ai lavori e, insieme, dare un senso alla vita comune. Del resto, come sostiene un anonimo: «Ci sono persone che si credono speciali. Altre che silenziosamente lo sono». Questo è l’esempio de’ La Brezza e i suoi volontari.