IL DISGELO DELLA SOCIETÀ

I drammi quotidiani sono sempre più ricorrenti e i diritti delle brave persone sempre più disattesi

(Il fascino e la saggezza di Socrate… non bastano)

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

Quante parole si spendono ogni volta per questo o quel problema, e se si tratta di reati o di comportamenti sociali non consoni alla razionalità o inclini ai reati, la parola prevenzione è a dir poco ridondante: in ogni caso l’input è prevenire. Ma cosa significa in pratica? Tendenzialmente agire prima che accada un evento, quindi risalire alla fonte cercando di capire dove può albergare l’origine, ossia individuare sia il luogo che la persona. Ma prevenire un misfatto talvolta è impossibile, come pure a volte si tende a sottovalutare “segnali” che possono far presagire una certa azione verso le persone o verso i beni comuni. Per quanto riguarda il comportamento degli esseri umani spesso si chiama in causa la carenza culturale, il troppo benessere o l’assenza dello stesso, per non parlare della povertà; ma non bisogna sottacere i mezzi di comunicazione che fanno veicolare spot pubblicitari le cui “trame recitative” spesso lasciano poco alla immaginazione (non a caso per la maggior parte dei prodotti i protagonisti sono prevalentemente al femminile), come pure la proiezione di filmati dalla trama violenta se non addirittura truculenta, tanto da creare emulazione e quindi potenziali reati… materiali e morali. Per quanto riguarda l’educazione dei minori, ad esempio si dice che la base sta nella famiglia e a seguire nella scuola, ma se il soggetto non vuole essere educato (ribelle per la sua “forma mentis”) io credo che ogni tipo di intervento da questi soggetti venga recepito come imposizione e, di conseguenza, vi è il rifiuto. A ben osservare gli eventi che da un po’ di tempo si stanno susseguendo, trovano terreno facile in quanto frutto della eccessiva libertà in parte originata dal ’68 che, come sappiamo, per quanto di diritto per rivendicare ciò che era lecito, non ha sortito risultati totalmente positivi, fatta eccezione per alcune Leggi. In seguito, e precisamente a partire dagli anni ’80, con l’apertura delle Frontiere il flusso migratorio è stato via via sempre più incontenibile, e oggi, ne stiamo soffrendo le conseguenze. Ed ecco che ci ritroviamo a rievocare il detto: è inutile chiudere le stalle quando i buoi sono scappati, e ora frenare i vari tipi di escalation è impresa quasi impossibile. Per far fronte a ciò a chi gestisce il sistema si chiede maggior fermezza, soprassedere sugli effetti minori e non lesivi al prossimo e alle Istituzioni, ma essere più incisivi là dove si ravvisano determinati rischi per la collettività a cominciare con la certezza della pena e, per prevenire certe azioni immorali o contro legge, sarebbe inevitabile ricorrere ad una maggior presenza dei tutori dell’Ordine, e ridimensionare notevolmente il flusso migratorio anche perché queste migliaia di persone non hanno né arte e né parte in quanto non lavorando non versano contributi, non pagano tasse, sono da mantenere e, al bisogno, garantire loro anche l’assistenza sanitaria, tutti provvedimenti che moltiplicati per centinaia di migliaia equivale a costi che non oso immaginare. E come se non bastasse, pur rispettando tutte queste persone, i cittadini italiani (con doveri e diritti) sovente hanno notevoli difficoltà per ottenere quanto spetta di diritto, soprattutto in tema di sanità e di garanzia di tutela della propria incolumità. Da un bel po’ di anni, ormai, anche nel nostro Paese si delinque sempre di più e sempre più facilmente: ogni giorno la vita di non poche persone viene soppressa, a volte senza una apparente ragione e i cui autori sono sempre più sfrontati tanto che il rischio scontato di finire in carcere, o di soccombere loro stessi, non trova alcun elemento di deterrenza. Si provi pure ad interpellare esperti in varie discipline ma, per quanto autorevoli, anche loro stessi non credo che possano suggerire soluzioni concrete… o dare spiegazioni di una logica che apparentemente non esiste. Comunque sta di fatto che i responsabili della conduzione del Paese sono i politici, a parer mio troppo “esibizionisti”, eccedono in anticipazioni, affermazioni e promesse; mentre sarebbe più razionale ed utile apparire meno e concludere di più… senza tergiversare con ipotesi e divagazioni varie. Ma la cosiddetta “ciliegina sulla torta” è il rituale richiamo della Costituzione la cui applicazione è spesso disattesa non solo da parte dei cittadini comuni ma anche dalle stesse Istituzioni, e questo vale anche per le Leggi che prevedono sì molti aspetti di tutela dei nostri diritti, ma non sempre fatte applicare per la poca lungimiranza di chi dovrebbe darne corso; anzi, a volte vi è l’eccesso come dimostrano i molti errori giudiziari.

Insomma, il disgelo di questa società italiana (tanto per stare in casa nostra, che ne abbiamo da vendere e da pendere) è quanto stanno patendo tutti i cittadini onesti e che ancora si sentono di appartenere a questa Patria, mentre chi scrive, per tutte queste ed altre ragioni, ne fa parte “obbligatoriamente” solo per l’aspetto anagrafico, come più volte ho scritto. In ragione di ciò, non ho certo la pretesa di eguagliarmi a Socrate, ma sicuramente ne rispecchio i principi di onestà intellettuale e della coscienza nel rispettare le Leggi emanate dal Paese in cui vivo, ma al tempo stesso il diritto di criticarle là dove merita e comunque senza sovvertirle. A questo riguardo, però va precisato quanto segue: «Secondo il principio giuridico e la ratio, quando una legge o una norma (ma non consuetudine) sono in vigore, si deduce che debbano essere rispettate; ma se determinati diritti e doveri sanciti per legge o norme procedurali non possono essere rispettati dalla P.A., le stesse dovrebbero essere abrogate, o almeno modificate… per essere applicate. E se ciò non avviene lascio al lettore dedurre in che mani siamo!». In buona sostanza, sono praticamente certo che questo Paese non riuscirà a risalire la china (anche per il notevole “sforamento” del PIL), per non aggiungere in coda la sempre più deleteria burocrazia, un “cancro” prettamente italiano che purtroppo pochissimi sono in grado di affrontare per prevenire ulteriori conseguenze. Vorrei concludere rivolgendomi a chi detiene il potere affermando che ledere la dignità umana non è certo la migliore azione da compiere per “imporre” il proprio “essere” o la propria politica; e ciò implica il dovere di una riflessione sulle proprie considerazioni verso una persona od un evento, anche se tale atto richiede un tempo che talvolta va oltre il limite della propria esistenza. Una affermazione “arzigogolata”? Non proprio, ma chi vuole intendere, intenda!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *