“I miei compagni mi prendono in giro” Il bullismo nelle lettere dei bambini agli anziani

300 alunni delle elementari hanno scritto a 300 anziani delle Rsa Il progetto del Consorzio Zenit si conclude il 7 maggio in Palazzo Vecchio Presenti l’arcivescovo Gambelli, il rabbino Piperno e l’imam Elzir


Il bullismo, la guerra, il futuro, la tecnologia fra rischi e opportunità. Sono questi alcuni dei temi emersi nelle quasi 2mila lettere che si sono scritti i bambini delle scuole elementari e gli anziani ospiti nelle Rsa nel corso di tre scambi epistolari. Un progetto durato 6 mesi e promosso dal Consorzio Zenit, organizzazione che si occupa dei più fragili, che insieme all’Istituto Pieraccini ha coinvolto 300 bambini delle scuole Salviati, Battisti e Lavagnini e 300 anziani di alcune Rsa gestite dal Consorzio stesso.

Il progetto si conclude con la lettura di alcune lettere nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, domani 7 maggio, alle ore 11, alla presenza, tra gli altri, degli assessori al sociale e istruzione Nicola Paulesu e Benedetta Albanese, dell’arcivescovo Monsignor Gherardo Gambelli, dell’imam Izzedin Elzir, del rabbino Gadi Piperno, della direttrice del Consorzio Zenit Valentina Blandi, della dirigente dell’Istituto Pieraccini Laura Muscolino. L’incontro sarà moderato dal giornalista Jacopo Storni.

Il progetto è stato animato da scambi di letterine in cui i bambini e gli anziani hanno raccontato loro stessi, i loro sogni, le loro paure, la loro vita quotidiana, i loro affetti, le loro famiglie, i ricordi e i desideri. Lettere che, nell’era del digitale, sono state scritte rigorosamente a mano e imbustate come una volta. Lettere molto semplici, ma nella loro semplicità molto tenere e genuine.



Il bullismo è un tema che è emerso in varie lettere, tra cui quella di Alice a Franca: “Purtroppo non sono per niente alta, però mi piaccio così come sono, anche se gli altri (tipo mio fratello) a volte mi prendono un po’ in giro per la mia statura”. Franca, dall’alto della sua saggezza, ha risposto così: “Sei perfetta così come sei. Non farti prendere in giro, perché non te lo meriti”. E poi la lettera di Sofia Nicole a Giorgia: “Volevo chiederle cosa ne pensa lei del bullismo e se ne è stata vittima. Secondo me i bulli sono delle persone che provano dolore e si mascherano per farlo provare agli altri. Da un lato li capisco, però non è il giusto modo di dimostrarlo”. E la risposta dell’anziana Giorgia, che incolpa i nuovi mezzi di comunicazione: “Anche io penso che il bullismo sia un fenomeno molto grave e difficile da estirpare. Voi ragazzi state troppe ore con il cellullare e perdete il contatto con la realtà. Dovete cercare di ascoltare di più consigli della famiglia e delle insegnanti e cercare di avere delle amicizie vere”.

Nella lettera di Nara a David, l’anziana signora parla dei tempi della guerra che ha vissuto in prima persona, così David risponde con una poesia contro la guerra: “Io penso che la guerra non sia da fare, muoiono, ma vogliono continuare, senza pause, senza tregua, niente cibo, niente acqua. Nessuno in discoteca, solo morti, caduti a terra. Noi odiamo la guerra”.

“Questo progetto costituisce un’occasione per gli anziani che amano relazionarsi coi bambini ed è un’occasione per i bambini di relazionarsi con le loro fragilità con naturalezza fin da piccoli” ha detto Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit. Al progetto, hanno partecipato anche la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio e il Coordinamento fiorentino delle Misericordie, che hanno supportato il Consorzio Zenit nell’accompagnamento degli anziani.

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