Guerrafondai dementi

History Channel sta mandando in onda un documentario (I segreti della Cia) nel quale una serie di alti papaveri Usa ammettono, con una serenità spaventosa, responsabilità in ogni sorta di maleficio. Dal finanziamento di stuoli di dittatori criminali in Sud America e Africa (ci servivano, li usavamo anche se sapevamo che erano malvagi), al colpo di Stato in Cile, all’organizzazione della guerriglia anti sandinista, al traffico di armi con l’Iran per finanziare la destabilizzazione in Nicaragua. Ammettono che non avevano capito niente della situazione in Russia fino al giorno prima del crollo del Muro di Berlino, e che non si erano resi conto che finanziando la resistenza antisovietica in Afghanistan stavano facendo di Bin Laden un mostro superpotente. Un imbecille dice che finanziare i ribelli afgani costò solo 3 miliardi di dollari e quindi fu un affare.

Gli Usa non sono ancora stati capaci di comprendere che la loro politica imperialista è un disastro anche per loro stessi.
Non capiscono che in un mondo come quello attuale non conviene sparare, conviene puntare sulla lotta alla povertà e al sottosviluppo.
Come dice Papa Francesco: “La violenza genera violenza”.
Ogni dollaro speso per la guerra crea 100 dollari di danni da parte dei terroristi. Nessuno si mette a fare i conti di quante centinaia di miliardi sia costato il terrorismo e il tentativo di combatterlo.
Senza contare l’immenso costo di dolore: Somalia, Iraq, Afghanistan, Egitto, Siria, Israele, Palestina sono territori martoriati ostaggio della violenza.
Questa politica di dominio e abominio era orribile 30 anni fa ma quantomeno aveva una sua logica, per quanto perversa. Oggi non ha più neanche senso.
Nell’era della globalizzazione e dell’energia da fonti rinnovabili, che ormai costa meno di quella prodotta dai combustibili fossili, tutto questo è delirio, come è folle che per ogni persona che muore di fame 10 muoiano perché hanno mangiato troppo. Senza contare che con metà il cibo che buttiamo via in Europa potremmo nutrire tutti gli affamati dell’Africa e il sud America.

Jacopo Fo

Fonte: Cacaoonline

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