Emergenza economia: i dati confermano il bagno di sangue in arrivo. Nel 2023 rischio di chiusura per 120mila imprese
Le imprese italiane stanno vivendo in questi mesi un periodo molto delicato, e ancora di più lo sarà l’autunno. L’analisi “Congiuntura Flash” del centro studi di Confindustria ad esempio ha messo in evidenza una frenata del PIL che nel secondo trimestre del 2023 è rimasto sostanzialmente fermo.
L‘aumento dei tassi sta frenando la crescita, visto che la BCE ha portato a 4,25% il tasso di sconto.
La conseguenza è che il credito, sia per le imprese che i consumatori, costa di più ed aumenta anche la difficoltà ad ottenerlo: il costo del denaro è aumentato di 4,81 punti, e il credito bancario tende a ridursi (-2,9% annuo a maggio).
Istat e Banca d’Italia, infatti, stanno rilevando una domanda del credito fortemente rallentata dal costo eccessivo, con il 6% delle imprese che non ottiene credito, e il 56,3% delle stesse che rinuncia per le proibitive condizioni.
Per non parlare del costo dei carburanti che continua a salire, nonostante la discesa del greggio.
I carburanti poi continuano a correre: per la benzina siamo ai massimi da metà aprile, per il gasolio dai primi di marzo. Sembrerebbe che a causare tutto ciò sia il calo delle scorte Usa di prodotti raffinati, insieme allo stop di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia. E con le vacanze tutto è diventato più salato: per esodo e controesodo estivo si ipotizzano in 800milioni i maggiori costi sostenuti dai cittadini, cosa che potrebbe impattare sui consumi dell’autunno.
Secondo le stime delle associazioni di categoria infatti, dopo la stagione turistica si avrà un rallentamento forte dei consumi nell’ultima parte dell’anno.
Con questo scenario nel 2023 rischiano di chiudere ben 120mila imprese, a causa di costi fuori controllo e indicatori di produttività crollati, secondo i dati di Confcommercio.
“Le imprese che non studiano attentamente i loro numeri rischiano di saltare” afferma Pasquale Abiuso, presidente della banca di credito cooperativo di Gambatesa, ed esperto di strategie di gestione aziendale.
“I costi improduttivi, che non portano un ritorno certo vanno immediatamente tagliati, così come vanno liquidati immediatamente i prodotti in magazzino che non girano o i servizi che non si vendono per recuperare cassa. E’ arrivato il momento per gli imprenditori di diventare maniacali circa i numeri aziendali, imparare a fare marketing, studiare la concorrenza e non navigare a sensazione come spesso accade nelle PMI italiane” continua Abiuso.
“Le aziende italiane devono strutturarsi velocemente per fronteggiare i momenti avversi del futuro e gli imprenditori devono mettere in atto dei processi efficaci di delega lasciando da parte il tanto blasonato ‘chi fa da sé fa per tre’. e in tutto ciò la ricerca di talenti da inserire in azienda sarà un tema cruciale per il prossimo futuro” conclude il Presidente Abiuso.
Chi è Pasquale Abiuso
Pasquale Abiuso è Presidente dal 1996 della Banca di Credito Cooperativo di Gambatesa, Vice Presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo Abruzzo-Molise, Senior Guerrilla Marketing Coach, consulente di strategie di gestione aziendale. Nel 2013 ha gestito l’incorporazione nella BCC di Gambatesa della BCC Molisana di Credito Cooperativo.