Disastro ambientale, dovuto al cambiamento climatico, a Machu Picchu

 

 

 

Vicino al famoso sito archeologico Inca del Machu Picchu, sulle Ande peruviane, si è creata una spaccatura. Un vero e proprio disastro che sta mettendo in pericolo la sopravvivenza del sito stesso e più di 90 famiglie che vivono nelle campagne di un paesino vicino, nel distretto di Ilusco, anch’esso situato nella regione di Cusco, dove annualmente viene registrato un altissimo tasso turistico.
Il disastro è sicuramente dovuto al cambiamento climatico, delle alluvioni devastanti e del forte disboscamento per creare aree coltivabili. Quello che è successo, quindi, è sicuramente causato dall’indebolimento della terra a causa dell’enorme quantità di pioggia che ha provocato la rottura del terreno, che inizialmente aveva una profondità di 7 metri e, adesso, è arrivata ad 11 metri. I media locali riportano che già 37 case sono cadute mentre la provincia di Chumbivilcas affonda sempre di più. Il centro sanitario è crollato e si contano 300 metri di strada completamente distrutti.
La faglia potrebbe arrivare a Tambomachay e persino alla strada Hiram Bingham di Machu Picchu. I geologi dicono che esistono 53 faglie, definite “dormienti” che in qualsiasi momento potrebbero nascere dalla terra.
Questo tipo di fenomeno non è recente, infatti il primo segnale è stato registrato nel 2012, come è stato segnalato dal capo dell’Istituto di protezione civile Gustavo Infantes.

Ilaria Filippini
Fonte: tgcom24.mediaset.it

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