Dipendenti di Amazon con i braccialetti elettronici quando le catene?
Schiavi moderni, robot con braccialetti elettronici pensati per la produttività, saranno questo in futuro i dipendenti di Amazon? Per ora è solo un brevetto lanciato dal colosso dell’e- commerce, ma già sono sorte le polemiche per tutti i risvolti sulle condizioni di lavoro e il rispetto della privacy di questi lavoratori. Comunque, mentre i vari partiti politici si sono gettati come squali su questa succulenta notizia, appropriandosene per inserirla nella propria campagna politica per le prossime elezioni, noi ci soffermiamo su un fatto evidente, ma sottovalutato: il brevetto di Amazon è soltanto la punta dell’ iceberg sul mondo del lavoro, nel quale già da tempo i diritti dei lavoratori sono stati calpestati e la loro dignità è morta. Via l’articolo 118, via le pensioni che permettono di vivere una vita dignitosa, via il tempo indeterminato, oggi i dipendenti sono soggetti irrilevanti e ricattabili, risorse umane al quale di umano è rimasto ben poco, quindi anche se l’idea di un braccialetto elettronico, che tanto fa pensare a delinquenti in libertà vigilata, anche se di per sé fa rizzare i capelli non dovrebbe stupirci o farci indignare. Le catene le abbiamo già. Prendiamone atto e rispondiamo quando andremo al voto. Solo così potremmo riuscire a rivoluzionare, nel segreto delle urne, la situazione italiana e forse a cambiarla. Vi lasciamo con il brano vincitore di Sanremo 2011, più che mai attuale! (F.L.)
Roberto Vecchioni – Chiamami Ancora Amore
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare
per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero
per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di dio
in questo sputo di universo
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo
chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
chiamami ancora amore