Danza del ventre con la spada: Intervista a Giada Barone ballerina professionista
Ho conosciuto virtualmente Giada a seguito di un annuncio pubblicato su un sito di danza e subito sono stata contagiata dal suo entusiasmo e dalla sua incantevole spontaneità, così ho deciso di dedicarle un’intervista per mettere in luce questa danzatrice, insegnante e persona fantastica.
Insegnante di Danza del ventre per adulti a Vicchio di Mugello. Ideatrice e conduttrice di laboratori e percorsi di danzaterapia per la scuola primaria di Borgo San Lorenzo. Insegnante di danza moderna per bambine da 8 a 13 anni presso la palestra Funakoji di Scarperia. Ideatrice e conduttrice del progetto di gioco-danza per la scuola dell’infanzia Beato Angelico.
Formazione Artistica: inizio lo studio della danza classica all’età di 5 anni. Mi cimento poi in vari stili spaziando dal modern-jazz, al contemporaneo, dal latinoamericano al hip hop. Dal 2006 comincio lo studio della danza orientale arricchendola più avanti con la formazione e le contaminazioni hip hop. Il 10 giugno 2018 mi diplomo insegnante di danza orientale con Midas, associazione riconosciuta da Fids e Coni. Per completezza artistica ho frequentato due corsi di recitazione a livello amatoriale. Naturalmente dotata di una buona mimica, espressività corporea, capacità comunicative e artistiche ho perfezionato e ampliato tali doti con lo studio e la pluriennale esperienza di insegnante ed educatrice in vari contesti per una comunicazione non verbale ancora più efficace.
Cosa ti ha spinto a praticare la danza?
Per prima cosa vorrei dire che io ho sempre ballato, perché amo la danza, qualunque danza e su qualunque musica. Ho iniziato da piccolina con la danza classica, ma negli anni ho provato vari ritmi e stili: moderno, contemporaneo, hip hop, popolare, latino americano, nonostante ciò ho sempre interrotto e ricominciato perché non trovavo il mio. Poi arrivarono i video di Shakira… Fu amore a prima vista perché quelle movenze erano qualcosa di totalmente nuovo e affascinante per me e da lì è cominciato tutto. Una nuova passione, un nuovo stile, un nuovo mondo.
La danza orientale in che maniera può migliorare la vita di ogni giorno?
Io credo che la danza sia una disciplina e una forma d’arte espressiva che richiede sforzo, tenacia e costanza, doti molto importanti in una società come la nostra. Ma la danza orientale è la danza della sensualità per eccellenza senza mai essere volgare, è elegante, ma anche molto forte, terrena, energica e allo stesso tempo molto tecnica, per via dei movimenti isolati delle singole parti del corpo. Questa, secondo me, è la caratteristica principale: il controllo. Impari a controllare e gestire ogni muscolo del tuo corpo oppure a lasciarti andare completamente, come nello shimmy, ma senza mai perderti. Questo secondo me non ha prezzo, nella danza come nella vita.
Insegnante e danzatrice: differenze e punti in comune
Credo che insegnare sia un gesto altruistico, mentre danzare è un’azione più egocentrica. Insegni per trasmettere agli altri ciò che hai imparato, per far diventare i tuoi allievi come te o meglio di te; mentre ballare è la soddisfazione dell’essere e dell’ego che si mostra nella versione migliore di sé. Certo in entrambi i casi è la passione che muove tutto, il volerti esprimere a passo di danza, la bellezza che vuoi far trasparire e trasmettere agli altri, allievi o pubblico che sia.
Cosa pensi piaccia di più alle tue allieve della danza orientale?
Sicuramente le mie allieve sono rimaste piacevolmente colpite dalla scoperta di cosa fosse in grado di fare il loro corpo senza che loro lo sapessero. Non credevano ai loro occhi a ogni passo nuovo, combinazione o coreografia che riuscivano a fare.
Raccontaci un aneddoto significativo della tua vita da insegnante
L’esperienza che mi ha colpito di più è stata in una scuola primaria per cui ho ideato e condotto un progetto di danzaterapia per alcune classi. Mi ha lasciato senza parole il potere di questa disciplina. Alcuni bambini spesso timidi o scoordinati in palestra si muovevano invece a tempo e in modo armonico con la musica. Una bambina con disabilità grave ha superato in tale contesto le sue difficoltà adattive di relazione e rispetto delle regole, ma soprattutto si è instaurata una relazione tale che quando mi incontrava per caso si fermava, dritta con la schiena, mi salutava e poi guardava la sua maestra e batteva i piedi indicandomi, per dirle che con me danzava. E anche questo, davvero non ha prezzo.
Quali sono le tue idee e progetti per il futuro?
Vorrei creare uno stile di danza che fonda l’orientale con l’hip hop e non solo, ma prima devo riuscire a diffondere la cultura della danza orientale dove vivo, in Toscana, poiché essendo un piccolo paesino affiancato ad altri non è semplice. Continuerò sicuramente a insegnare, a fare progetti per scuole e associazioni, a esibirmi ove e quando possibile, perché vorrei che la danza orientale diventasse la mia principale occupazione in tutti i sensi, oltre che la mia grande passione.
Fonte: https://associazionejalilah.wordpress.com/2018/08/20/intervista-a-giada-barone/