“Chaco” dei registi Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini vince il 59/mo Festival dei Popoli

 

 

 

 

 

 

 

Firenze, 10 novembre – È “Chaco” (Argentina, Italia, Svizzera, 2018), il documentario realizzato da Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini, nella foto, che narra la battaglia solitaria di un uomo (lo stesso Incalcaterra) per proteggere una porzione della foresta paraguayana del Chaco dalla deforestazione, ad aggiudicarsi il Premio al Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale al 59/mo Festival dei Popoli. Il Festival dei Popoli – presieduto da Vittorio Iervese e diretto da Alberto Lastrucci – annuncia i titoli vincitori di questa edizione, questa stasera, sabato 10 novembre ore 20.30, al cinema La Compagnia di Firenze.

Il premio (8.000 euro) è stato assegnato dalla giuria internazionale composta da Filipa Reis (regista e produttrice, Portogallo), Stephan Riguet (produttore e distributore, Francia) e Biljana Tutorov (produttrice e regista, Serbia) con la seguente motivazione: “il particolare punto di vista dei registi conferisce a questo film una rilevanza duratura. Attraverso un approccio investigativo ed una sapiente arte cinematografica, il film rappresenta un quadro politico complesso, mettendo alla prova le opinioni acquisite sul concetto di solidarietà”.

Il film racconta la storia della caparbietà di un uomo solo e ostinato che, da anni, si batte per salvaguardare una porzione del Chaco, la vasta foresta paraguayana costantemente aggredita da interventi di deforestazione mirati alla coltivazione industriale di carne e soya transgenici. Quell’uomo è Daniele Incalcaterra e questa battaglia è diventata anche il suo progetto cinematografico. Chaco registra le varie fasi di un processo che vede contrapporsi le logiche della burocrazia e degli interessi finanziari ad un inalienabile senso di giustizia. Il documentario sarà l’evento di chiusura del Filmmaker Festival di Milano (24/11).

Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro) è andato a “Roman Nationale (National Narrative) ” di Grégoire Beil (Francia, 2018) con la seguente motivazione: “Utilizzando filmati condivisi in rete, il regista costruisce i personaggi del suo film in un modo sorprendente e sapiente, fornendo un’originale interpretazione antropologica della società occidentale contemporanea”.

Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) è andato a “Las Nubes” di Juan Pablo Gonzàlez (Usa/Messico, 2018) con la seguente motivazione: “Il regista ha trovato un modo elegante e minimalista per arrivare al cuore della storia della vita del protagonista che si dipana lentamente nel corso del viaggio”.
La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico, è stata assegnata a “When the War Comes” di Jan Gebert (Repubblica Ceca/Croazia, 2018) con la seguente motivazione: “Questo film ci ha messo a disagio, permettendoci di aprire gli occhi sui pericoli che, ancora una volta, stiamo correndo oggigiorno. Nell’incapacità di affrontare lucidamente la realtà, si permette a idee fasciste di imporsi come modelli accettabili”.

Il Premio “Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni” (1.500 euro), assegnato dall’Istituto Sangalli per la Storia e le Culture Religiose di Firenze, è andato a “Srbenka” di Nebojosa Slijepcevic (Croazia, 2018). Motivazione: “Essere italiani francesi tedeschi; essere sloveni serbi croati, o ebrei cristiani musulmani, ha senso, le differenze esistono e vanno valorizzate. Qualcosa vorrà dire anche essere ‘europei’, e, di più, essere esseri umani. La convivenza, più o meno pacifica, tra etnie e religioni differenti è, da sempre, un dato di fatto dell’umanità, un dato di realtà. In questo film un dramma ‘nazionale’ ed europeo dell’altro ieri si rispecchia negli occhi spauriti di una ragazza che porta involontariamente sulle spalle il peso di un passato tragico. In un gioco di specchi lei pare identificarsi con una sua coetanea uccisa trent’anni fa. Ma vogliamo dire, e dirci, che un’adolescente morta ammazzata non è né serba né croata, né italiana né francese, ma semplicemente un atto indegno dell’umanità tutta?”.

L’Istituto ha assegnato anche una Menzione speciale a “Pentcho” di Stefano Cattini (Italia/Gran Bretagna, 2018).

Il Premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment del Concorso Italiano, che consiste nella pubblicazione e distribuzione del film nella collana dvd “Popoli doc” edita da CG Entertainment, è stato assegnato a “La regina di Casetta” di Francesco Fei (Italia, 2018). La giuria, composta dalla redazione di Cinemaitaliano.info, ha motivato così la scelta: “un film generazionale che racconta un piccolo mondo, una fiaba contemporanea scandita dai ritmi dei Canti Orfici di Dino Campana, un inno alla vita ed a un luogo che non sarà più lo stesso”.

Il Premio “Gli Imperdibili” del Concorso Italiano, che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del cinema La Compagnia di Firenze è stato assegnato a “Pentcho” di Stefano Cattini (Italia/Gran Bretagna, 2018). “Per aver portato all’attenzione di tutti una storia poco conosciuta ma di grande impatto e attualità. Un bell’esempio di come il documentario possa raccontare storie, catturare l’attenzione e suscitare emozioni anche in un pubblico vasto”. Il riconoscimento è assegnato da una giuria composta dalla responsabile della programmazione de La Compagnia congiuntamente al suo staff.

Il Premio MyMovies.it – Il cinema dalla parte del pubblico, per la categoria Concorso Internazionale, è andato a Life is But a Dream di Margherita Pescetti (Italia, Palestina 2018). Il Premio MyMovies.it – Il cinema dalla parte del pubblico, per la categoria Concorso Italiano, è andato a Corpo a Corpo di Francesco Corona (Italia, 2018).

Info stampa (Ps Comunicazione): Antonio Pirozzi 339 5238132 (press@festivaldeipopoli.org) con la collaborazione di Valentina Messina 327 4419370 e Emanuele Bottini (press.festivaldeipopoli@gmail.com); www.festivaldeipopoli.org

La 59esima edizione del Festival dei Popoli viene realizzata grazie al sostegno di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Il Programma sperimentale Sensi Contemporanei – Toscana per il Cinema, Fondazione Sistema Toscana. Con la sponsorizzazione di Publiacqua e Unicoop Firenze. Con la collaborazione dell’Ambasciata di Francia, Institut Français Italia e Institut Français di Firenze, Goethe Institut, CG Entertainment, Istituto Sangalli, Mymovies.it, Cinemaitaliano.info, Consolato onorario della Repubblica Ceca
per la Toscana, Centro Ceco di Milano. Media Partner: TaxiDrivers, Cielo, Novaradio, Lungarno, LongTake, Intrattenimento.eu, La Rivista Culturale, Sentieri Selvaggi.

PALMARES

Premio al miglior lungometraggio del 59esimo Festival dei Popoli
(euro 8.000, divisi equamente fra regista e produzione)

Chaco di Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini
Argentina, Italia, Svizzera, 2018, 104’

Un uomo solo, ostinato e caparbio, da anni si batte per salvaguardare una porzione del Chaco, la vasta foresta paraguayana costantemente aggredita da interventi di de- forestazione mirati alla coltivazione industriale di carne e soya transgenici. Quell’uomo è Daniele Incalcaterra, uomo di cinema, e questa battaglia è anche il suo progetto cinematografico. Chaco registra le varie fasi di un processo che vede contrapporsi le logiche della burocrazia e degli interessi finanziari ad un inalienabile senso di giustizia.

Trailer Chaco – https://we.tl/t-9wEyGWw8aM

Premio al miglior mediometraggio
(euro 4.000, divisi equamente fra regista e produzione)

National Narrative, di Grégoire Beil
Francia, 2018, 60′

Sulla videochat “Periscope” ci si possono scambiare sia immagini sia messaggi di testo, e un flusso di cuoricini permette a chi posta il suo video live di vedere i commenti di gente sconosciuta a proposito della propria performance o conversazione. Questo film, costituito esclusivamente da questi scambi, sonda la norma esibizionista del “selfie aumentato”. Lungi dall’incitare alla derisione, il montaggio sottolinea l’atteggiamento autoironico degli utenti e la paradossale ritrosia di uno spazio in cui le persone dichiarano di mostrare tutto “senza veli”: dalle tette al vomito. Ma come fa l’immediatezza di una chat a integrare nella propria quotidianità giocosa e portata all’estremo l’orrore incommensurabile di una tragedia che vi irrompe? Forse la realtà è ormai condannata a rimanere fuori dagli schermi?

Medi – Roman National – https://bit.ly/2DcrRIr

Premio al miglior cortometraggio
(euro 2.500, divisi equamente fra regista e produzione)

Las nubes, di Juan Pablo González
USA, Messico, 2018, 20’

Nella città di Las Nubes, in Messico, un ranchero senza nome racconta di come la sua memoria si sia offuscata quasi completamente dal momento in cui ha smesso di misurare il tempo. Ciò che ricorda con grande precisione, però, è l’ultima notte in cui ha visto sua figlia…

Targa “Gian Paolo Paoli” al miglior film antropologico

When the War Comes di Jan Gebert
Repubblica ceca, Croazia, 2018, 76’ – alla presenza del regista

A prima vista la vita di Peter è quella di un tipico adolescente europeo: vive con i genitori, ha la fidanzata, è appena stato ammesso all’università. Tuttavia, la sua vita è anche altro: nel suo ruolo di capo di un gruppo paramilitare che recluta centinaia di adolescenti slovacchi con la silenziosa approvazione delle autorità. Il loro obiettivo è semplice: prepararsi alla guerra e creare una comunità modello basata su esercitazioni militari, obbedienza e soggezione.

When the war comes – https://we.tl/t-8VReP4n92L

Premio “Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni”
Srbenka di Nebojsa Slijepcevic
Croazia, 2018, 72’

Nei primi anni ‘90, il neonato stato della Croazia entrò in un conflitto con la Serbia. Criminali di vario tipo approfittarono del caos della guerra per compiere abusi e derubare i civili serbi che si trovavano in Croazia. Tra le vittime innocenti ci fu Aleksandra Zec, una dodicenne brutalmente assassinata perché di origine serba. Oggi, il regista teatrale Oliver Frljic è al lavoro su un’opera teatrale che parla di questo caso. Il processo di stesura della pièce fa emergere traumi nascosti, le prove diventano una psicoterapia collettiva nella quale la dodicenne Nina si sente come se quella guerra che non ha conosciuto non fosse mai finita.

Menzione speciale del premio Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni
Pentcho di Stefano Cattini
Italia, Gran Bretagna, 2018, 80’

Il 18 maggio 1940 il Pentcho, un vecchio rimorchiatore, lascia il porto di Bratislava sul Danubio. A bordo vi sono 520 ebrei – cechi, slovacchi, polacchi intenzionati a discendere il fiume fino a Sulina, sul Mar Nero, dove hanno appuntamento con una nave più grande che li farà proseguire verso la Palestina. La nave deve attraversare numerose frontiere e viene ripetutamente bloccata e sequestrata. Ogni volta, miracolosamente, i passeggeri trovano il modo di ripartire.
Pentcho – https://we.tl/t-xNCrNfHCBp

Premio CG Entertainment – Cinemaitaliano.info
La regina di Casetta di Francesco Fei (Italia), 2018, 79’

Gregoria è l’unica ragazzina che vive a Casetta di Tiara, un paesino sperduto sull’Appennino tosco-emiliano con solo 10 abitanti. Questo è l’ultimo anno che vive lì: a settembre dovrà trasferirsi in valle per andare al liceo e quello sarà anche il giorno in cui il film si concluderà dopo aver raccontato un anno passato in questa sperduta parte dell’Appennino dove echeggiano i versi di Dino Campana. Il passaggio delle stagioni, i riti naturali, la neve d’inverno, accompagnano le giornate di Gregoria, quelle dei suoi genitori e dei compaesani.

La regina di Casetta – https://we.tl/t-EQ96w0GPf2

Gli Imperdibili
Pentcho di Stefano Cattini
Italia, Gran Bretagna, 2018, 80’

Il 18 maggio 1940 il Pentcho, un vecchio rimorchiatore, lascia il porto di Bratislava sul Danubio. A bordo vi sono 520 ebrei – cechi, slovacchi, polacchi intenzionati a discendere il fiume fino a Sulina, sul Mar Nero, dove hanno appuntamento con una nave più grande che li farà proseguire verso la Palestina. La nave deve attraversare numerose frontiere e viene ripetutamente bloccata e sequestrata. Ogni volta, miracolosamente, i passeggeri trovano il modo di ripartire.

Premio MYMOVIES.IT DALLA PARTE DEL PUBBLICO

Per il Concorso Internazionale
Life is but a Dream di Margherita Pescetti
Italia, Palestina, 2018, 72’

La colonizzazione israeliana dei territori palestinesi continua da cinquant’anni grazie al dispiegamento di una “avanguardia umana” che autogestisce degli avamposti illegali finché lo Stato non entrerà a pieno titolo nella gestione della nuova colonia. Gedalia e Shira si sono trasferiti con i loro sei figli a Mitzpe Agit sulle colline semidesertiche che scendono verso la Valle del Giordano e fanno parte di quest’avanguardia. Hanno scelto di vivere questa frontiera per convenienza, comodità e per fascinazione verso quella vita. il loro sogno di condurre una vita semplice, in armonia con Dio, al di fuori delle leggi e dei doveri della società, entra in contrasto con il trovarsi in uno dei luoghi più contesi e controversi del pianeta.

Per il Concorso Italiano
Corpo a Corpo di Francesco Corona
Italia, 2018, 62’ – Alla presenza del regista
Il 24 settembre 2005, dopo la partita di calcio tra Verona e Brescia, all’interno della sta- zione veneta si verificano gravi incidenti tra polizia e tifosi ospiti. Molte persone vengono ferite e un ragazzo, Paolo Scaroni, rimane a terra in fin di vita. Prima di entrare in coma e risvegliarsi, due mesi più tardi, gravemente menomato a causa del pestaggio subito dagli agenti in tenuta antisommossa, faceva parte del gruppo ultrà “Brescia 1911”. Il film si sviluppa nel corso di undici anni, seguendo a stretto contatto la via crucis affrontata dal protagonista per ottenere giustizia e per trovare una nuova identità di uomo.

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