Autopsia della politica italiana

Una penisola che continua a sprofondare  in un mare di incertezze e di incompetenze

 

di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)

Sembra inverosimile che nonostante un corpus di esperti (laureati e plurilaureati, con tanto di master) deputati al Governo con competenze specifiche, non riescano a far fronte alla escalation di reati d’ogni sorta, che si vanno consumando ormai ogni giorno lungo tutta la Penisola: malversazione, delitti, truffe, sprechi, evasioni fiscali soprattutto di grande entità, etc. E per questi reati le patrie galere sono stracolme, purtroppo anche di innocenti reali che pare essere circa 28 mila. È di questi giorni, ad esempio, la sconvolgente (ma è puro eufemismo) notizia di 1,5 miliardi di euro di fondi pubblici sperperati, e un ulteriore miliardo frodato allo Stato da falsi invalidi e falsi poveri. E poi si ha il “coraggio” di annunciare che il Paese è in lenta ripresa… I nostri governanti non hanno nemmeno il pudore, e quindi nemmeno l’onestà, di ammettere di essere incompetenti e quindi inefficienti (la burocrazia è sempre in gravidanza), di illudere palesemente i concittadini mentre (proseguendo nell’escalation) ci sarebbe da rivedere ancora il problema della continua immigrazione, una popolazione che tra residenti e non si sta avvicinando ai 6 milioni, una parte dei quali necessita ogni tipo di sostentamento… senza scadenza. Ma sono da includere anche ai nostri connazionali che in varie località hanno subito danni di ogni ordine e grado a causa dei terremoti e di inondazioni. Per non parlare poi del tasso di disoccupazione che interessa circa 3,5 milioni di persone; a questi vanno aggiunti i lavoratori precari (molti da anni), la cui incertezza di vita professionale, familiare e sociale potrebbe rendere instabile il loro equilibrio psico-fisico. Ma vi è anche il problema della popolazione che diventa sempre più anziana, per la gran parte affetta da pluripatologie e in molti casi da invalidità cronica con costi di assistenza che sicuramente tocca il 2.3 punti del Pil, se non di più.

E per quanto riguarda la Sanità? I problemi continuano ad essere gli stessi: riduzione di posti letto, liste di attesa discutibili, contributi alla spesa non certo in calo, necessità di incrementare le residenze socio-sanitarie-assistenziali, ed altro ancora. E che dire dei “veri” poveri (ormai un vero e proprio fenomeno sociale) che risultano essere 9,5 milioni? Quest’ultimo aspetto, non solo non fa “onore” ad una Nazione che da poco ha dato largo censo al 150° della sua Unità, ma confina la stessa tra le più “neglette” della società (dicasi) moderna e civile la quale, per dirla tutta, possiede una media di 1-2 cellulari per ogni abitante, lattanti e neonati compresi, con 4 milioni di analfabeti di ritorno. A riguardo si potrebbero citare molti esempi, ma vorrei concludere ricordando che attualmente in Italia sono almeno 10 milioni le persone che credono a maghi e fattucchiere, e molti di più quelli che credono nella “dea bendata” lasciando loro un patrimonio di denaro immenso che, a mio parere, equivarrebbe ad almeno due Finanziarie. È vero che ogni Paese ha i governanti che si merita (per chi li ha votati e magari anche… osannati), ma è altrettanto vero quanto sosteneva Oscar Wilde (1854-1900): «La maggior parte degli uomini e delle donne è costretta ad assumere un ruolo per il quale non ha nessuna attitudine: il mondo è un palcoscenico sul quale le parti sono assai mal distribuite». Non un aforisma, ma una  constatazione che rispecchia la nostra realtà nazionale, anno dopo anno, giorno dopo giorno… E forse sino all’infinito, perché l’Unità nazionale evidentemente ha insegnato poco o nulla, forse perché come sosteneva Albert Camus: «La politica e il fato dell’umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali e di grandezza. Gli uomini che hanno dentro di sé la grandezza non entrano in politica».

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